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Sindrome da privazione sensoriale nel gatto: cause, sintomi e terapia

Ecco cause, sintomi e terapia della sindrome da privazione sensoriale nel gatto.

Sindrome da privazione sensoriale nel gatto: cause, sintomi e terapia

Sindrome da privazione sensoriale gatto – Avevamo già parlato della sindrome da privazione sensoriale nel cane o sindrome da canile: oggi andremo a vedere la sindrome da privazione sensoriale nel gatto, parlando di cause, sintomi, diagnosi e terapia. In linea generale è una patologia comportamentale che si instaura quando il gattino viene allevato in un ambiente privo di stimoli o con un basso numero di stimoli durante il corso delle prime settimane di vita. Di solito questo accade in gattini allevati in casa da proprietari iper protettivi che per paura di tutto forniscono pochi stimoli al gattino. Oppure in natura immaginiamo un gattino allevato da mamma gatto in un garage o in una legnaia o in un locale caldaia senza poter mai uscire, gli stimoli sono sempre gli stessi.

Sindrome da privazione sensoriale nel gatto: cause e sintomi

Come abbiamo visto, quando un gattino nel corso delle prime settimane di vita non viene a contatto con stimoli e situazioni diverse (senza che siano troppo estreme, altrimenti rischiamo di creare paure e fobie), ecco che non impara come adattarsi all’ambiente e ai cambiamenti che incontrerà da grande. La cosa si esacerba particolarmente quando l’ambiente di nascita e quello di adozione sono molto differenti.

La sindrome da privazione sensoriale inizia quando il gattino si trasferisce in un ambiente con più stimoli e più ricco. Non essendo preparato ad affrontarlo, non avendo imparato gli strumenti giusti ecco che sviluppa una risposta di paura. Se i nuovi stimoli arrivano tutti insieme, non gradualmente, se il gattino non può attuare una risposta di esplorazione e fuga, ecco che la paura si trasforma in fobia.

Considerate che quando il gattino ha terminato il suo sviluppo comportamentale fra la settima e la nona settimana di vita, non può più modificare questa capacità di base legata all’adattamento. E questo provoca i diversi stadi della sindrome da privazione sensoriale con relativi sintomi:

Fobia (scatenata da persone e rumori)

  • Tachicardia
  • Tachipnea
  • Midriasi
  • Tremori
  • Eliminazione di urine e feci
  • Scialorrea
  • Il gattino si nasconde e se lo si obbliga al contatto aggredisce

Ansia

  • Il gattino non esplora
  • Si nasconde
  • Mangia solo di notte
  • Compaiono comportamenti ripetitivi o stereotipati
  • Anche qui si ha aggressività da paura

Depressione

  • Il gattino non esplora
  • Il gattino è apatico
  • Si nasconde
  • Anoressia
  • Il gattino dorme parecchio e non gioca
  • Fa le feci e le urine vicino a dove dorme

Sindrome da privazione sensoriale nel gatto: cosa fare

Prima di tutto se si sa già in partenza che il gattino arriva da un ambiente con pochi stimoli, è giusto dopo l’adozione proporgliene di nuovi, ma gradualmente e con costanza, dandogli il tempo di imparare a reagire ad essi. Questo spiega perché quando si porta a casa un nuovo gattino il consiglio dei veterinari è di metterlo prima in una stanza: quando si è abituato a quella stanza, gradualmente gli si fa esplorare il resto della casa. Inoltre il gattino appena arrivato non va mai forzato a giocare, stare in braccio come invece in media si fa: bisogna farlo socializzare e adattare gradualmente, obbligarlo ad uscire o tenerlo perennemente in braccio non va bene.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | mtrichardson

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