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Malattia respiratoria felina: utilità della PCR

In caso di malattia respiratoria felina è utile la PCR nell’identificazione dell’agente o degli agenti patogeni responsabili dell’infezione.

Malattia respiratoria felina: utilità della PCR

Malattia respiratoria felina – Torniamo a parlare di malattia respiratoria felina, nota anche con l’acronimo di URTD (malattia respiratoria delle vie aeree superiori). Questo perché si tratta di una delle patologie di più comune riscontro nei gatti, non solo in quelli provenienti da colonie e gattili, ma anche nei nostri gatti di casa. Questa volta però non parleremo di sintomi, bensì di diagnosi: uno studio ha messo in luce l’utilità della PCR nell’individuazione degli agenti responsabili di questa patologia.

Malattia respiratoria felina: la PCR è utile?

Nella malattia respiratoria felina gli agenti patogeni di più comune riscontro sono:

  • Herpesvirus felino (FHV-1)
  • Calicivirus felino (FCV felino)
  • Bordetella bronchiseptica (Bb)
  • Chlamydia felis (Cf)
  • Mycoplasma felis (Mf)

Nella malattia respiratoria dei gatti possiamo trovare coinvolti o uno solo di questi agenti o più di uno di essi. Inoltre possiamo avere infezioni conclamate o infezioni subcliniche. Diciamo che conoscere il tipo di patogeno coinvolto potrebbe essere utile soprattutto nei rifugi, nelle colonie e nei gattili per cercare di prevenire la trasmissione delle malattie.

Lo studio “Detection of feline upper respiratory tract disease pathogens using a commercially available real-time PCR test”, A. Litster et al. The Veterinary Journal. Volume 206, Issue 2, November 2015, Pages 149–153 ha cercato di valutare quale fosse la capacità di identificare i patogeni utilizzando la PCR partendo da tamponi congiuntivali, nasali e orofaringei di gatti con malattia respiratoria in atto. In pratica si è visto che le co-infezioni sono frequentissime, con l’Herpesvirus maggiormente presente, mentre quelli meno presenti erano la Chlamydia felis e il Calicivirus felino.

Le percentuali di identificazione della PCR erano le seguenti:

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[progressbar title=”Mf” percentage=”yes” value=”83″]
[progressbar title=”Bb” percentage=”yes” value=”44″]
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Contro le percentuali di identificazione effettuate tramite isolamento virale e coltura batterica:

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[progressbar title=”Bb” percentage=”yes” value=”44″]
[progressbar title=”FCV” percentage=”yes” value=”6″]

Malattia respiratoria felina e PCR: cosa vuol dire?

Il risultato dello studio mostra come eseguire una PCR per la ricerca di tali patogeni su tamponi congiuntivali, nasali o orofaringei sia un test estremamente sensibile per trovare tutti i patogeni coinvolti nella malattia respiratoria felina. Tuttavia non è così semplice: testare il gatto tramite PCR per ciascuno di questi patogeni ha un costo in quanto bisogna dire al laboratorio quale patogeno cercare. Questo vuol anche dire che se si hanno problemi di budget forse il consiglio è quello di non voler a tutti i costi investire l’interno budget nel tentativo di scoprire il patogeno responsabile soprattutto se questo vuol dire poi non avere più soldi per la terapia. Valutate attentamente col vostro veterinario fin dove potete arrivare e stabilite con lui il piano d’attacco migliore.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | tommyhj

Via | The Science Direct

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