Petsblog Novità Tartarughe spiaggiate ritrovate tra la Romagna e le Marche

Tartarughe spiaggiate ritrovate tra la Romagna e le Marche

In 24 ore sono state recuperate 10 tartarughe che si sono spiaggiate nella zona tra Romagna e Marche.

Tartarughe spiaggiate ritrovate tra la Romagna e le Marche

Dieci esemplari di tartaruga marina sono stati ritrovati spiaggiati nella zona tra Romagna e Marche nell’arco delle scorse ventiquattro ore. Gli animali sono stati trovati in condizioni piuttosto gravi, in ipotermia a causa del forte freddo e pieni di ferite, provocate molto probabilmente dagli urti accidentali con immondizia e altri oggetti.

Gli esemplari in questione sono stati recuperati a Cervia, Pesaro, Fano, Senigallia, Falconara e a Porto Recanati, e sono stati immediatamente trasportati al Centro di recupero delle tartarughe marine della Fondazione Cetacea di Riccione, dove gli esperti se ne stanno prendendo cura.

Gli animali, come spiegano i membri del Centro di recupero delle tartarughe marine di Riccione, sono

fortemente debilitati e presentano i sintomi di una sindrome nota come cold stunning, detta comunemente ipotermia, ma diverse presentano anche ferite vecchie o recenti, alcune probabilmente da costrizione dovute all’incontro accidentale con reti, lenze o altri rifiuti presenti in mare: nei prossimi giorni le analisi e le visite accurate a cui verranno sottoposte ci diranno di più sulle loro condizioni di salute.

L’ipotermia rappresenta un problema molto grave per le tartarughe marine, oltre che per gli altri animali naturalmente. Questo perché il cosiddetto ‘cold stunning’ comporta conseguenze come la tendenza a immobilizzarsi, rallentamenti delle funzioni vitali e difficoltà di movimento, problemi che aumentano il rischio di essere trascinate dalle correnti e di spiaggiarsi sulle coste.

Tutto ciò può aumentare il rischio di morte per questi animali, a causa delle temperature rigide che potrebbero trovare sulle spiagge, quindi è fondamentale curarle tempestivamente, perché ogni minuto in più potrebbe essere fatale.

via | Repubblica

Foto da Pixabay

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