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Animali maltrattati: LAV, è urgente una riforma della legge 189

La LAV chiede che sia urgentemente riformata la legge 189 sugli animali maltrattati.

Animali maltrattati: LAV, è urgente una riforma della legge 189

In Italia urge una riforma della legge 189 per quello che riguarda gli animali maltrattati. A gridarlo a più voci sono gli esperti in una tavola rotonda tra Università eCampus e LAV, con la partecipazione del ministro dell’ambiente Sergio Costa, del sottosegretario alla giustizia Vittorio Ferraresi e di altri rappresentanti di governo e Parlamento, ricordando che 10mila reati contro gli animali non devono essere sottovalutati, anzi, rappresentando una vera e propria emergenza.

Animali maltrattati: la necessità della riforma della Legge 189” è proprio il tema di questo incontro: nel 2017 sono stati aperti 26 fascicoli al giorno per reati contro gli animali. Uno ogni 55 minuti, circa 9500 all’anno. Ogni 90 minuti è stata indagata una persona, circa 5850 all’anno. L’incidenza è di 15,38 procedimenti ogni 100.000 abitanti, con un tasso di 9,60 indagati ogni 100.000 abitanti.

La legge 189 è di 15 anni fa. All’epoca funzionava. Oggi risulta del tutto insufficiente, per questo sono state fatte delle proposte alle istituzioni e agli addetti ai lavori per migliorare la legislatura in merito al maltrattamento sugli animali.

Gianluca Felicetti, presidente LAV, spiega:

Sono state centinaia le sentenze di condanna ottenute, in questi anni, grazie alla Legge 189 senza la quale non avremmo potuto accusare, ad esempio, Green Hill, l’allevamento di beagle destinati alla vivisezione, condannato per il maltrattamento degli animali, e nemmeno liberare gli animali. Oggi, però, quella norma può e deve essere rafforzata perché quasi 10 mila reati all’anno a danno di animali sono un’emergenza dunque occorre rendere la norma più efficace partendo dal suo adeguamento al Trattato Europeo di Lisbona, che impegna anche gli Stati membri al riconoscimento degli animali come esseri senzienti; e definendo una procedura chiara per la custodia giudiziaria degli animali, che non dovranno essere lasciati agli stessi maltrattatori ma presso Centri riconosciuti di accoglienza. Noi della LAV destiniamo ogni anno centinaia di migliaia di euro al mantenimento e alle cure di animali sequestrati a seguito di maltrattamenti. Lo facciamo con passione e orgoglio, e continueremo a farlo ma la tutela concreta degli animali richiede soluzioni sistematiche, con uno Stato capace di dare protezione e sicurezza agli animali sottratti alle violenze.

La petizione LAV, dal 30 marzo in tutta Italia, prevede:

  • Pene più severe per chi maltratta gli animali, con un aggravante se i maltrattamenti sono fatti in presenza di minori
  • Nuova disciplina della confisca obbligatoria, per evitare che gli animali restino in custodia o nella disponibilità di chi si macchia di questo reato
  • La norma deve essere posta a protezione dell’animale stesso, in quanto soggetto di diritto
  • Introduzione del reato di strage di animali (art. 544-bis c.p.), per evitare uccisioni di massa come nel caso dei bocconi avvelenati
  • Riconoscimento e valorizzazione dei Centri di accoglienza degli animali sequestrati e confiscati

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