Petsblog Cani Otoematoma nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapia

Otoematoma nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapia

L'otoematoma è una patologia abbastanza comune soprattutto fra i cani, ma che non disdegna di colpire anche i gatti. Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta.

Otoematoma nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapia

Che ne dite se oggi andiamo a parlare dell’otoematoma? Si tratta di una patologia abbastanza comune soprattutto fra i cani, ma che non disdegna di colpire anche i gatti. Sembra una parola bruttissima, ma in realtà significa solamente la formazione di un ematoma nell’orecchio. Ma perché si forma?

In pratica la situazione è questa. L’orecchio dei nostri pet è formato da cartilagine ricoperta da un sottile strato di cute. E basta. Quando il nostro cane o gatto comincia a scuotere ripetutamente le orecchie, c’è la possibilità che i vasi sanguigni dell’orecchio si rompano, facendo fuoriuscire del sangue. Solo che a differenza di altri distretti del corpo, qui non c’è un sottocute che possa riassorbire questo sangue, quindi questi si accumula formando un rigonfiamento che può interessare porzioni più o meno grandi dell’orecchio.

Cause

Fondamentalmente la causa dell’otoematoma di un cane e di un gatto è un’otite non correttamente curata, trascurata o recidivante. Quando i nostri pet hanno l’otite, la prima cosa che fanno è scuotere violentemente la testa: questi movimenti forti e ripetuti rendono più probabile la rottura dei vasi sanguigni, lo stravaso di sangue e la formazione dell’otoematoma.

Diciamo che ho visto otoematomi in tutte le tipologie di orecchie: pendule come quelle dei segugi, piccole come quelle dei gatti o belle dritte come quelle dei pastori tedeschi. Ogni tipologia di orecchio potrebbe essere suscettibile alla formazione di un otoematoma.

Se vedete un rigonfiamento sull’orecchio del vostro cane o gatto, andate dal veterinario: sarà lui a dirvi se si tratta effettivamente di un otoematoma o se magari siamo di fronte ad altre cisti o neoformazioni.

Sintomi

Cane otoematoma

Il sintomo dell’otoematoma è piuttosto evidente: sull’orecchio del cane o del gatto si sviluppa un rigonfiamento, caldo, talvolta dolente, di dimensioni variabili. Esistono infatti otoematomi localizzati, ma spesso sono diffusi, interessando tutta la pinna dell’orecchio.

Spesso l’anamnesi di questi pazienti riferisce di otiti pregresse o mai guarite, talvolta su base allergica, a volte da Malassezia e di scuotimenti ripetuti del capo.

Terapia

La terapia è la parte più interessante dell’otoematoma. Fondamentalmente avete tre opzioni terapeutiche da discutere col vostro veterinario:

  • lasciar regredire l’otoematoma: se l’otoematoma non è complicato da batteri, è probabile che nel giro di qualche settimana regredisca da solo. Il riassorbimento inizia quando la pressione di fuoriuscita del sangue dal vaso lesionato pareggia quello del sangue fuoriuscito: a questo punto, molto lentamente, il sangue comincerà ad essere riassorbito, ma ci metterà parecchio tempo, perché non c’è tanto sottocute in questa zona. Unico effetto collaterale di questa soluzione terapeutica è che l’orecchio si accartoccia, per effetto del riassorbimento del sangue. Non si tratta di un problema che danneggia la salute del vostro cane o gatto, ma di un problema più che altro estetico. Ci sono proprietari che non sono disposti a sottoporre il proprio pet a una chirurgia, quindi questa potrebbe essere una soluzione a patto di tollerare di vedere l’orecchio del proprio amico accartocciato. Purtroppo non è prevedibile il grado di accartocciamento: magari sarete fortunati e sarà minimo, ma dovete mettere anche in conto di essere sfortunati. E una volta che l’orecchio è accartocciato, rimane così
  • bucare l’otoematoma: c’è chi preferisce far bucare l’otoematoma del proprio cane per evitare le spese della chirurgia, ma tentare almeno di limitare l’accartocciamento. Il problema di questo sistema è che svuoti l’orecchio (fattibile con cani che siano un minimo tranquilli), ma l’otoematoma si riformerà se il vaso non è cicatrizzato (ricordate la questione di cui abbiamo parlato prima della fuoriuscita di sangue che bilancia quello già uscito?) e quindi questo significa bucare periodicamente l’otoematoma. Ideale in questo caso sarebbe un bendaggio compressivo, per cercare di fermare l’emorragia, solo che i cani in media scuotono la testa e il tuo bendaggio va a farsi benedire
  • intervento chirurgico: e poi c’è l’intervento chirurgico vero e proprio che consiste nell’addormentare il cane, fare un’incisione a ‘S’ italica proprio in mezzo all’otoematoma, svuotarlo e dare infine una miriade di punti trapassanti non sul taglio, quello deve rimanere aperto, ma su tutta la superficie interessata dall’otoematoma in modo da tenere unita la cute con la cartilagine e fare in modo che il vaso si chiuda. Non pensiate che sia finita così: questi punti trapassanti devono essere tenuti sotto controllo e la testa fasciata in modo che il cane non posso scuotere la testa e togliersi accidentalmente i punti. E poi vanno tolti gradualmente. Occhio però: potrebbe capitare anche con questo sistema un minimo grado di accartocciamento dell’orecchio

Ultimo dettaglio: va poi curata l’otite, altrimenti rischiate di dover fare tutto dall’inizio.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | MaplegirlieAturkus

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