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Gattari da legare: Gatti socievoli

Il rapporto tra gatti e visitatori bipedi.

Gattari da legare: Gatti socievoli

I miei gatti sono molto socievoli: se viene un estraneo lo accerchiano come squali che, invece di morsi, sferrano strusciatine e “miao” irresistibili. Questo comportamento, che mi inorgoglisce in presenza di estranei “amici”, mi mette un po’ d’ansia quando vengono giardinieri, postini, corrieri e addetti alla lettura dei contatori. Mentre i cani dei miei vicini abbaiano, sebbene senza molta convinzione, i gatti vanno in cerca di coccole.

Solo un paio si tengono in disparte, da me subito ricompensati con una grattatina extra. Non penso affatto che ogni sconosciuto, soprattutto se in pieno svolgimento del proprio lavoro, sia un seviziatore di animali, ma comunque non mi fa piacere l’eccessiva confidenza con la quale i mici si approcciano a chi non conoscono.

Vero è, d’altra parte, che in base alla reazione della persona io mi regolo, formandomi subito un’opinione precisa. Ci sono quelli che li ignorano completamente: categoria strana. Possono essere o persone poco interessate agli animali, o persone a disagio coi gatti. In ogni caso, non mi piacciono. Chi resiste a quegli occhioni non ha un cuore sensibile. Ci sono poi i falsi che più falsi non si può: non toccano i mici, alterano la voce rendendola stridula e modulano un “miciomiciomicio” raccapricciante appena appare la sottoscritta. Vogliono fare buona impressione o nascondere antipatia verso i felini: bocciati.

Ci sono poi i miei preferiti: li riconosco ancora prima di aprire la porta, perché parlano a voce bassa coi gatti e con tono dolce e divertito. Solitamente, si accovacciano e non lesinano carezze. Queste persone sono le stesse che, sentendo abbaiare i cani, si rivolgono loro presentandosi, cercando di farsi riconoscere come visitatori innocui. Sono convinta che una persona si riconosca da come si rivolge agli animali: chi li rispetta e nota la loro presenza, modificando il proprio comportamento in modo da calmarli o gratificarli, non può essere una cattiva persona. Questo perché, attraverso il rapporto con gli animali, calma e gratifica se stesso. Dopo queste poche righe di psicologia spicciola, vi invito a chiedere consiglio ai vostri pelosi circa le persone da frequentare: fidatevi del loro giudizio!

Foto | Flickr

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