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Iperplasia mammaria felina: cause, sintomi e terapia

Oggi andiamo a vedere le cause, i sintomi, la diagnosi e la terapia dell’iperplasia mammaria felina. E vedremo anche come prevenirla.

Iperplasia mammaria felina: cause, sintomi e terapia

Quando i veterinari consigliano di fare sterilizzare le gatte prima del primo calore, lo fanno non solo per evitare miagolii, gravidanze indesiderate, ma anche per prevenire i tumori mammari del gatto (maligni nel 75% dei casi) e anche per prevenire quella che è nota come iperplasia mammaria felina. Andiamo dunque a scoprire le cause, i sintomi, la diagnosi e la terapia dell’iperplasia mammaria felina.

Cause

L’iperplasia mammaria felina la potreste trovare anche con il nome di iperplasia fibroadenomatosa o ipertrofia mammaria o complesso ipetrofia mammaria felina/fibroadenoma o iperplasia fibroepiteliale. Si ha in pratica una proliferazione fibroghiandolare benigna di una o anche di più mammelle della gatta, anche se in realtà questa malattia è stata descritta anche in maschi e femmine di qualsiasi età dopo somministrazione di progestinici.

Ecco spiegato il motivo per cui molti veterinari si rifiutano di prescrivere i farmaci per bloccare il calore nelle gatte: il compito di un veterinario è quello di curare la salute del cane e del gatto, non quella di prescrivere farmaci per soddisfare i desideri dei proprietari e causare patologie ai pazienti. Se non volete avere una gatta che miagola per il calore, sterilizzatela direttamente: somministrare compresse predispone all’infezione dell’utero e allo sviluppo dell’iperplasia mammaria, quindi vi trovereste comunque a dover andare incontro ad un intervento chirurgico, ma in condizioni di salute più gravi della gatta rispetto a una normale sterilizzazione.

L’iperplasia mammaria è caratterizzata dall’aumento veloce e notevole del tessuto mammario, a volte si ha la formazione di noduli, difficilmente distinguibili dai tumori mammari. Altre cause di iperplasia mammaria, oltre alla somministrazione di farmaci per bloccare il calore, sono l’ingestione di piante, di acque contaminate o di malattie ormonali con iper produzione di progesterone. Ma sono decisamente cause più rare.

Sintomi e diagnosi

Per quanto riguarda i sintomi, sono abbastanza evidenti e veloci nella loro evoluzione:

  • aumento di volume notevole in 2-5 settimane del tessuto mammario. Possono essere coinvolte una o più mammelle, in condizioni anche di gravidanza o di pseudo gravidanza
  • normalmente non si hanno sintomi sistemici e gli esami del sangue sono normali
  • talvolta presenza di ulcerazioni sulle mammelle, con complicanze batteriche secondarie e possibile risentimento sistemico

La diagnosi differenziale viene fatta con la mastite e con i tumori mammari. Il sospetto diagnostico viene emesso sulla base dell’anamnesi, della visita clinica e dagli esami del sangue che non mostrano alterazioni particolari. In alternativa si può effettuare un prelievo bioptico con relativo esame istologico, mentre l’esame citologico nel caso di neoformazioni mammarie è di difficile utilità in quanto non in grado di distinguere fra le benignità e la malignità del nodulo.

Terapia

La terapia dell’iperplasia mammaria dipende dalla causa. Ipotizziamo che sia dovuto a una gravidanza, a una falsa gravidanza: ecco che la regressione delle mammelle dovrebbe avvenire naturalmente man mano che ci si allontana dalla data del parto. Altrimenti la sterilizzazione causa la brusca diminuzione del progesterone, con conseguente regressione dell’iperplasia mammaria. Ovviamente a tutto ciò bisogna associare terapie volte a controllare le complicanze secondarie: antibiotici per le infezioni batteriche e il collare Elisabetta per evitare l’autosuzione. Occhio che però se le mammelle sono già interessate da gravi fenomeni ulcerativi, oltre alla sterilizzazione è consigliata anche la mastectomia in quanto in questo caso la mammella non riuscirebbe comunque a tornare integra. L’alternativa medica è quella della somministrazione di aglepristone, anche se questo comporta aborto nelle femmine gravide e non previene da future iperplasie.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Alexprevot

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