Petsblog Animali selvatici La storia di Selso, giovane leone marino che ha compiuto un lungo viaggio

La storia di Selso, giovane leone marino che ha compiuto un lungo viaggio

Il lungo viaggio di Selso, l’elefante marino che ha percorso ottomila chilometri in 169 giorni.

La storia di Selso, giovane leone marino che ha compiuto un lungo viaggio

Nel giugno 2013, un giovane leone marino (Mirounga leonina) è approdato, esausto e affamato, sulla spiaggia di KwaZulu Natal, in Sud Africa: una cosa molto strana, dal momento che l’habitat naturale dei leoni marini è l’Oceano Meridionale e Selso si trovava oltre duemila chilometri dalla costa.

Immediatamente soccorso dal centro di riabilitazione uShaka Sea World, a Durban, è stato battezzato “Selso”. Le condizioni di Selso non erano affatto buone: pesava settantatré chilogrammi, vale a dire meno della metà del suo peso normale: ne doveva recupera centodieci per poter essere liberato.

Ci sono voluti sette mesi di tempo perché ciò accadesse. Non appena si è ritenuto che fosse abbastanza in forma, Selso è stato imbarcato a bordo di MSC Sinfonia, il 9 gennaio 2014, dove è stato sistemato in una cassa sul ponte di prua e messo al riparo sotto coperta. È stato poi liberato, al largo della costa di Port Elisabeth, l’11 gennaio.

Prima di lasciare il centro di riabilitazione uShaka Sea World, Selso è stato dotato di un cip di rilevamento satellitare che registra i suoi movimenti. Non ci sono voluti più di due giorni prima che Selso riuscisse ad orientarsi. Il suo epico viaggio lo ha portato a sud, coprendo una distanza di oltre ottomila in poco meno di sei mesi.

I leoni marini passano la loro vita in mare e Selso non è diverso dagli altri. Il suo viaggio verso sud l’ha portato in zone ricche di cibo in cui provvedere al meglio al proprio fabbisogno fisiologico.

Guardate, qui sotto, il suo itinerario:

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Perché i delfini nuotano vicino alle barche?
Animali selvatici

Perché i delfini nuotano vicino alle barche e alle navi? Sono state date diverse spiegazioni a questo comportamento, ecco le principali. Di sicuro c’è la curiosità, ma anche non solo: c’è un motivo ben specifico per cui lo fanno e riguarda le correnti che si creano intorno alle imbarcazioni