L’allarme cuccioli, soprattutto provenienti dall’est, è stato lanciato da tempo dalle associazioni animaliste. Il fatto è che gente senza scrupoli li sottrae alla madre ancora lattanti, per venderli a poche decine di euro tra i commercianti privi di scrupolo, che li vende con certificati fasulli e spesso attraverso triangolazioni che ne nascondono la provenienza, per rivenderli in Italia ad allevatori e negozianti poco seri. Il dramma è che la metà di questi cuccioli conosce la morte dopo pochi giorni, quando ormai il padrone si è affezionato.
Ma evitare queste truffe si può: ecco il decalogo delle associazioni animaliste. Tenendo a mente i suggerimenti dell’ENPA in materia, che invita a comunque e sempre “non acquistare animali (se proprio non riuscite a farne a meno, rivolgetevi ad un allevatore serio e possibilmente conosciuto, seguendo il piccolo fin dalla pancia della madre) ma di adottarli presso i canili comunali o di associazioni”. Come non cadere nella rete di questo mercato, che ci offre cuccioli di poche settimane, affamati e disidratati, probabilmente malati?
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