Molto spesso infatti i problemi comportamentali che troviamo nei nostri cani hanno origine proprio dall’ingresso del cucciolo in casa e dal nostro atteggiamento nei suoi confronti: alcuni nostri comportamenti stimolano, a nostra insaputa, atteggiamenti sbagliati nel cucciolo. E la continua reiterazione di questi nostri comportamenti non fa altro che fissare ulteriormente le cattive abitudini del cane. Quelle stesse cattive abitudini che poi portano i proprietari a lamentarsi del cane con il veterinario: piange, mi ringhia, sporca in casa e via dicendo.
Prima di portare il cucciolo a casa, bisogna valutare attentamente il concetto che stiamo per prendere con noi un altro essere vivente che avrà le sue esigenze e che vivrà con noi si spera almeno fino a vent’anni. Se non di più. Quindi non prendiamo i cani sul capriccio del momento o perché i nostri figli ci stressano: da dove pensate che arrivino tutti i randagi e i cani ospitati nei canili? Sono frutto di decisioni non ben ponderate.
Prima di prendere un cucciolo, bisogna porsi qualche domanda e fare qualche riflessione:
A questo punto ho scelto il cucciolo, magari chiedendo anche consiglio al mio veterinario sul carattere delle diverse razze, ed ecco che lo porto a casa. Se possibile, fate fare una bella passeggiata al cane prima di farlo salire in macchina (solo se è vaccinato) in modo che cominci ad instaurare un buon rapporto con voi sin da subito. Fatelo salire in macchina e mi raccomando: non accarezzatelo ogni volta che piange, altrimenti finirete per insegnargli che uggiolare e piagnucolare è il modo migliore per avere attenzioni e che fa bene a piangere in macchina. Accarezzatelo quando è tranquillo. E se vomita, evitate di agitarvi: pulite rimanendo sereni e tranquilli, altrimenti rinforzerete il mal d’auto nel cane.
Appena arrivati a casa, parcheggiate un po’ distante e rifate una bella passeggiata col cane, in modo da fargli conoscere l’ambiente. A questo punto arrivate alla porta di casa, lo fate sedere, aprite la porta, entrate prima voi e poi a gesti lo invitate ad entrare. E’ fondamentale: il cucciolo ci cane deve capire sin da subito che la casa è vostra e che voi siete il capobranco.
A questo punto gli approcci variano. Personalmente preferisco che il cane non sia lasciato libero di esplorare tutte le stanze per conto suo, ma che siamo noi ad invitarlo ad entrare in ogni stanza, entrano sempre noi per primi, in modo da rinforzare la nostra leadership. E quando ci accorgiamo che è stanco, lo accompagniamo ad una certa distanza dalla sua zona notte, in modo che sia lui ad andarci di sua volontà e non cacciato dentro a forza.
Altro particolare importante: nelle prime due settimane non dovrete esagerare con le attenzioni verso il cucciolo. E’ fondamentale spiegare questo concetto a ogni componente della famiglia, ivi compresi i bambini: se non siete sicuri di riuscire ad inculcarlo correttamente, ripenserei al fatto di prendere un cucciolo. Il cane, infatti, in queste prime due settimane si renderà conto del livello di energia della famiglia: se si ritrova in una casa di persone iper eccitate che appena lo vedono cominciano a strillare “Che carino”, che gli dicono ogni tre secondi “Vieni qui”, che lo prendono in braccio di continuo, che non lo lasciano stare neanche mezzo secondo, ecco che allora crescerà convinto di doversi comportare nello stesso modo iper eccitato. Non vi lamentate se poi a quattro mesi abbaierà come un matto ogni volta che suona un campanello, che vi salterà in testa quando entrate in casa e via dicendo: è questo che gli avete insegnato.
E se si avvicina uggiolando, non ditegli subito “Stai tranquillo”, accarezzandolo, perché in questo modo gli state insegnando che fa bene ad essere allarmato e che, anzi, deve farlo sempre di più. Ignoratelo e quando si calma, accarezzatelo, in modo da insegnargli quale è il comportamento corretto da tenere.
Dove mettere la cuccia del cane? Dipende. Potete optare per la stanza da letto, essendo consci che vorrà dormire lì anche da adulto. Oppure riservagli un angolo della casa tranquillo, non in posizione dominante da dove possa controllare tutta la casa, con vicine le ciotole del cibo e dell’acqua e a una distanza accettabile e accessibile la zona dove sporcare.
E’ ovvio che le prime notti a casa, piangerà quando non vi vedrà: era abituato ad essere circondato dalla madre e dai fratelli e adesso si trova solo nella sua cuccia. Inoltre vi mette alla prova: se io piango, i miei umani arrivano? Se ogni volta che il cucciolo piange vi precipitate a vedere, gli avrete insegnato che più piange, più voi accorrete. E questo non lo vogliamo. Lasciatelo piangere, mettetegli una sveglia che faccia tic tac per ricordare il battito materno oppure andate a vedere cosa combina solo quando smette di piangere: entrate nella stanza in maniera casuale, come se foste lì per un altro motivo e intanto gettategli un occhio.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
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