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Ecco perché sono pericolosi gli escrementi dei piccioni

Perché gli escrementi dei piccioni, detti guano, sono così pericolosi per la salute pubblica? Non tutti lo sanno: a cosa fare attenzione.

Gli escrementi di piccione, noti anche come guano, rappresentano un problema crescente nelle aree urbane di tutto il mondo.

La proliferazione di questi volatili nelle città è spesso legata alla disponibilità di cibo e ai rifugi che gli ambienti urbani offrono. Tuttavia, la presenza di piccioni e dei loro escrementi non è solo un fastidio estetico; comporta seri rischi per la salute pubblica e per la conservazione degli edifici.

Escrementi di piccioni: perché sono così pericolosi

Uno dei principali motivi di preoccupazione è la capacità del guano di veicolare malattie infettive. Tra le patologie più comuni associate agli escrementi di piccione ci sono:

  1. Salmonellosi: Malattia intestinale causata da batteri del genere Salmonella, trasmessa attraverso il contatto diretto con feci infette o superfici contaminate. I sintomi includono febbre, diarrea e crampi addominali, e possono risultare particolarmente gravi in bambini, anziani e persone con un sistema immunitario compromesso.
  2. Toxoplasmosi: Causata dal parassita Toxoplasma gondii, può infettare gli esseri umani tramite l’ingestione di oocisti presenti negli escrementi di animali infetti, inclusi i piccioni. Questa malattia è particolarmente pericolosa per le donne in gravidanza, poiché può causare gravi complicazioni per il feto.

Oltre a queste malattie, il guano è anche un veicolo per altre problematiche sanitarie. Gli escrementi di piccione contengono spore di funghi, come la Cryptococcus neoformans, che possono causare infezioni polmonari, specialmente in individui con predisposizioni allergiche o asma.

Il guano è altamente corrosivo: l’acido urico presente negli escrementi può danneggiare le superfici di edifici storici, monumenti e strutture, causando costose riparazioni e mantenimento. La rimozione degli escrementi di piccione è cruciale per mantenere un ambiente urbano sano, ma questo compito non è privo di rischi. La pulizia degli escrementi accumulati può richiedere accesso a posizioni elevate, come balconi o grondaie, e l’uso di scale o attrezzature specializzate. È consigliabile affidarsi a ditte specializzate nella rimozione del guano, che dispongono delle attrezzature e delle competenze necessarie per completare il lavoro in modo sicuro ed efficace.

Escrementi dei piccioni o guano, perché sono così pericolosi per la salute pubblica – Petsblog.it

La proliferazione dei piccioni nelle città è anche alimentata da comportamenti umani. La pratica di alimentare i piccioni nei parchi e nelle piazze contribuisce a incrementare le loro popolazioni. È importante sensibilizzare la popolazione sui rischi legati a questa pratica e promuovere alternative più sostenibili per la gestione della fauna urbana. Molte città nel mondo hanno sviluppato piani per controllare la popolazione di piccioni. Questi piani possono includere: sterilizzazione degli uccelli, installazione di reti e barriere per impedire l’accesso a luoghi di nidificazione  creazione di aree verdi dove i piccioni possono essere scoraggiati dall’abitarsi

È fondamentale che le amministrazioni comunali e i cittadini collaborino per affrontare il problema degli escrementi di piccione. Le campagne di sensibilizzazione possono educare la popolazione sui rischi associati al guano e sulle migliori pratiche per la sua gestione.

Infine, è importante ricordare che i piccioni, come tutti gli animali, svolgono un ruolo nell’ecosistema urbano. Trovare un equilibrio tra la coesistenza con queste creature e la protezione della salute pubblica è fondamentale. Con la giusta strategia e un approccio consapevole, è possibile ridurre i rischi associati agli escrementi di piccione, preservando al contempo il nostro ambiente urbano. La lotta contro il guano dei piccioni è quindi una questione che coinvolge responsabilità individuali e collettive, richiedendo un impegno costante per garantire città più sane e vivibili.

Published by
Mattia Senese