FORL nel gatto – Direi che praticamente la maggior parte dei nostri gatti soffre di FORL: trattasi delle classiche lesioni del colletto gengivale, note anche con diversi altri nomi assai evocativi del tipo di lesione come lesioni da riassorbimento dentale del gatto, lesioni da riassorbimento odontoclastico o anche erosioni buccocervicali idiopatiche. I nomi sono tanti, ma indicano sempre la stessa patologia. A dire il vero ancora non sono ben note le cause di FORL, andiamo però a vedere le principali ipotesi, cause e terapia.
Come dicevamo non è ben nota la causa di FORL, ma ci sono diverse ipotesi:
Bisogna anche sottolineare come la FORL non abbia nulla a che fare con la carie, fra l’altro cani e gatti non soffrono di carie, di tartaro e placca sì, ma di carie no. Quello che succede in pratica è che odontoclasti e cementoclasti distruggono progressivamente i tessuti dentali. Nelle fasi iniziali ecco che il tessuto dentale viene distrutto e ricostruito, ma progressivamente si finirà col perdere il tessuto radicolare.
I sintomi di FORL sono variabili a seconda del gatto, alcuni addirittura non ne manifestano anche in presenza delle lesioni, altri invece possono avere:
Il gatto manifesta un fortissimo dolore all’apertura della bocca, spesso da sveglio non si riesce a ispezionare la bocca. Qualora si riuscisse a dare uno sguardo dentro, si vedrebbe un grave quadro infiammatorio accompagnato anche da sanguinamento della gengiva. La FORL è poi stata classifica in quattro stadi:
La diagnosi viene emessa tramite sospetto clinico durante la visita, ma deve poi essere confermata tramite radiografie in sedazione.
La terapia della FORL dipende dallo stadio della malattia. Il proprietario deve capire che le lesioni sono progressive e che anche con le opportune terapie non è detto che si riesca a bloccare il processo degenerativo. Spesso i proprietari si oppongono all’estrazione dei denti, non capendo che lo si fa per togliere il dolore al gatto e che continuare a procrastinare il momento dell’estrazione serve solo a prolungare la sofferenza del gatto. Qualsiasi sia la terapia chirurgica che verrà consigliata bisogna riuscire nei limiti del possibile a garantire un minimo di igiene orale nel gatto effettuata a casa dal proprietario in quanto se insorge anche una concomitante malattia parodontale difficilmente si riuscirà a stabilizzare il problema.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | barbourians