Cat and bookshelves
Gli animali, reali o fantastici, sono sempre stati presenti nelle letterature di tutto il mondo, dall’antichità ai giorni nostri. Se in passato erano per lo più presentati come allegorie di virtù e vizi degli uomini, oggi, grazie anche alla mutata sensibilità socio-culturale, gli animali non umani vengono visti come amici, pari con cui percorrere un cammino. E questo non è tanto – o non è solo – un discorso filosofico, ma è anche una questione letteraria.
Come la letteratura affronta il mondo degli animali? Come l’affrontava ieri? Come li guarda oggi? È innegabile vengono pubblicati sempre più libri: basti pensare, per esempio, a Luis Sepúlveda che ultimamente si concentra molto su gatti, topi e lumache o, per guardare in Italia, a Melania Mazzucco che pubblica la bella fiaba Il bassotto e la Regina.
Per fare un punto della situazione ho trovato molto utile il saggio Animali della letteratura italiana
[Negli ultimi decenni] Tutti gli animali ci sono diventati più familiari, da quelli domestici a quelle esotici, di cui conosciamo una quantità di caratteristiche. È un paradosso, perché questo avvicinamento per mezzo dei testi e delle immagini ha coinciso in buona parte con il loro allontanamento dalla vita reale, per cui tranne cani e gatti i bambini conoscono ormai pochi animali dal vero. Alla familiarità reale dei secoli si è sostituita una famigliarità fittizia.