Alda Merini e il cane come compagno dell’anima
In una sua poesia Alda Merini (1931-2009) paragona il cane alla propria anima e lo prega di non lasciarla mai
Alda Merini (1931-2009), una delle figure più significative della poesia italiana, ha scandagliato in lungo e largo l’animo umano e l’ha descritto con accenti di impareggiabile lirismo. Si definì “una piccola ape furibonda” e in una sua poesia si chiede: Perché amo gli animali?
Un’altra sua poesia è dedicata al cane, visto come amico fedele ma, soprattutto, come propria anima. Nel leggere il breve componimento, sembra quasi di vedere la mano della donna o dell’uomo che carezza, lieve, il proprio amico a quattro zampe che sta lì, a dare sicurezza.
Anima che accarezzo a sera, e sei un cane
stanco, ma un cane sempre fedele. Un cane
che balbetta un nome: padrone, padrone mio.
Non lasciarmi anima cane, non lasciarmi mai.
Foto | Giuliano Grittini at it.wikipedia [GFDL o CC BY-SA 3.0], da Wikimedia Commons