Petsblog Gatti Comportamento Gatti Cosa succede quando sgridiamo il gatto dopo che ha combinato un guaio?

Cosa succede quando sgridiamo il gatto dopo che ha combinato un guaio?

Cosa succede quando sgridiamo e puniamo il gatto dopo che ha combinato un guaio?

Cosa succede quando sgridiamo il gatto dopo che ha combinato un guaio?

Arrivano molte email sulla posta di Petsblog relative a gatti che combinano guai e che anche se li sgridi e li punisci non cambiano abitudini. Cosa assolutamente normale, ma che i proprietari di gatti continuano a non recepire. Se sgridi e punisci il gatto anche pochi minuti dopo il fattaccio, non può associare quell’azione alla sgridata e quindi quest’ultima non servirà a nulla, anzi, peggiorerà il clima di ansia che già aleggia in casa. Inoltre punire senza offrire alternative corrette non serve a niente.

Il rinforzo negativo non serve nei gatti

Partiamo dal primo concetto: punire o sgridare un gatto anche pochi minuti dopo aver commesso il comportamento indesiderato non serve a niente. Non può associare quella pipì fatta in mezzo al salotto due minuti prima a quell’umano sbraitante che si sgola e che cerca di tirargli pacche sul sedere. L’unica cosa che impara con questo sistema educativo assai discutibile è quello di avere paura di voi, cosa che aumenta la sua ansia e che comporta la comparsa di comportamenti aggressivi per difendersi da voi. Ecco che a seguito di questo sistema educativo il gatto non solo non avrà imparato a non fare le urine in mezzo alla sala, ma comincerà a soffiarvi ed essere diffidente nei vostri confronti.

Secondo concetto: urla e sgridate secondo voi come possono insegnare ad un gatto a gestire correttamente la situazione? Urlare al gatto “Smettila, guarda cosa hai fatto, hai sporcato tutto, mi fai i dispetti…” esattamente come gli spiega che non deve fare la pipì lì, che non deve rifarsi le unghie sul divano o svegliarvi di notte?

La sgridata funziona solo se fatta sul momento, quindi nel momento in cui sta graffiando le tende o facendo la pipì in mezzo alla sala, ma anche qui bisogna saperla fare correttamente. Il gatto non deve associare la punizione o la sgridata a voi, altrimenti imparerà a temervi. Ecco perché i comportamentalisti vi suggeriscono di usare una pistola ad acqua o di interagire non tramite le mani (che devono sempre e solo essere qualcosa che premia), ma con cuscini o giornali per sgridare il gatto. Questo però solo se il gatto non capisce che tutto ciò proviene da voi. E ricordatevi che vedono tutto i gatti.

Meglio usare il rinforzo positivo

Quando possibile è sempre meglio utilizzare il rinforzo positivo, quindi premiare il gatto con bocconcini, lodi o giochini quando fa la pipì nella sua lettiera o quando usa il tiragraffi al posto delle tende. Solo che qui sorge un problema: il proprietario umano medio pensa che tutto gli sia dovuto, quindi quando il gatto la fa nella lettiera o usa il tiragraffi sta solo facendo il suo dovere, per cui nessuno lo premia. Invece è qui che va premiato il gatto, dovete dirgli voi quali sono i comportamenti accettabili e gratificarli.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | pviojoenchile

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