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La donna che trasforma i peli di cane in capi di abbigliamento

Vi presentiamo Jeannine Sanke: la donna che trasforma i peli di cane in comodi e caldi capi di abbigliamento. Tutto grazie al suo arcolaio.

La donna che trasforma i peli di cane in capi di abbigliamento

Altro che maglioni di Alpaca o lana Merinos, il nuovo must sono i maglioni in pelo di cane. O anche guanti, sciarpe, cappotti, poncho, tutto quello che vi viene in mente, insomma. La fondatrice di Knit Your Dog, Jeannine Sanke, ha deciso di dedicarsi a un’arte molto particolare: la filatura del pelo di cane. Jeannine prende i peli di cane, li carda, allinea le fibre e poi comincia a lavorare la lana così ottenuta sul suo arcolaio, in modo da creare capi di abbigliamento fatti di peli di cane. Ovviamente Sanke lava più volte le sue creazioni per togliergli quell’inconfondibile odore di cane. E pare che i migliori cani da pelo per questi lavoretti a maglia siano il Golden Retriever e il Chow Chow.

Come creare vestiti partendo dai peli di cane

Knit Your Dog, in pratica, prende i peli di cane, quelli che normalmente si tolgono spazzolando quotidianamente i nostri amici a quattro zampe e li trasforma in lana, in modo da creare vestiti personalizzati fatti con la pelliccia dei nostri cani.

In realtà non è una novità: la Chiengora, infatti, è un’antica arte di filatura del pelo di cane, nota da migliaia di anni. Tuttavia Sanke ha voluto modernizzare un po’ questa arte ed ecco che ha creato una pagina di Etsy dove potete trovare in vendita cardigan, maglioni, guanti, sciarpe, pellicce e anche segnalibri, tutti fatti di pelo di cane.

Jeannine Sanke, poi, ci tiene a spiegare anche quali siano i cani che producono lana migliore: sono Golden Retriever, Chow Chow, Samoiedo, Pechinese e Bovaro del Bernese perché hanno i peli più lunghi e ruvidi. Inoltre possono essere utilizzati anche Alaskan Malamute e Siberian Husky, a patto che abbiano un sottopelo abbastanza lungo. L’importante è che i peli inviati per fare la lana non siano tagliati, bensì raccolti spazzolandoli: quelli tagliati, infatti, non riescono ad essere filati.

E i cani con sottopelo corto? Se si vuole fare una maglia con loro, bisognerà mescolare per forza fibre più lunghe, come la lana di pecora o di alpaca. Questo perché i peli esterni del mantello non possono essere filati: si riesce a filare solamente il sottopelo. Sanke poi avverte: spesso nei cani, il mantello esterno ha un colore diverso dal sottopelo, quindi i maglioni di molti clienti non saranno della stessa tonalità del loro amico a quattro zampe.

Gli indumenti di pelo di cane pare che siano più caldi di quelli fatti con lana di pecora del 50%. Molti clienti, poi, chiedono a Sanke di realizzare maglioni con il pelo dei loro cani defunti: in questo modo sembra ancora di averli vicini. Ecco, devo dire che trovo questa motivazione alquanto macabra.

Ecco un video su Facebook dove Jeannie Sanke, con il suo arcolaio, ci mostra come creare vestiti con i peli di cane:

Via | Daily Mail

Foto | Screenshot dal video di Jeannie Sanke su Facebook

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