Petsblog Gatti Cocullo: ordinanza affama-gatti ritirata: il sindaco fa pace con gli animalisti

Cocullo: ordinanza affama-gatti ritirata: il sindaco fa pace con gli animalisti

Per bloccare il fenomeno del randagismo, il sindaco di Cocullo in Abruzzo ha vietato di sfamare i gatti per strada. Ecco tutti gli aggiornamenti sulla vicenda. 

Cocullo: ordinanza affama-gatti ritirata: il sindaco fa pace con gli animalisti

All’indomani dell’incontro tenutosi a Cocullo (L’Aquila) tra le istituzioni locali e gli animalisti, si è finalmente giunti a una soluzione accettabile che porterà al ritiro della tanto contestata ordinanza “affama-gatti” proposta dal sindaco Sandro Chiocchio, il quale aveva vietato la somministrazione di cibo ai gatti randagi del centro storico di Cocullo, scatenando una forte reazione da parte degli amanti degli animali. Come vi abbiamo raccontato, la reazione degli animalisti ha portato all’organizzazione di un incontro al quale hanno preso parte le associazioni in difesa degli animali e le istituzioni, incontro tenutosi pochi giorni fa, e che ha portato a una soluzione soddisfacente per entrambe le parti, come si legge in una nota rilasciata in seguito alla riunione che si è svolta presso l’aula consiliare del Comune di Cocullo.

Soddisfazione da entrambe le parti per il clima di collaborazione instaurato: il sindaco di Cocullo si impegna a ritirare l’ordinanza oggetto di polemiche, onde evitare possibili emulazioni strumentali lesive del benessere degli animali, e a provvedere alla sterilizzazione dei gatti con l’ausilio della Asl e la collaborazione delle Associazioni al fine di realizzare una gestione esemplare delle colonie feline.

È questa la ragionevole soluzione trovata per arginare il problema del randagismo felino, ma al tempo stesso per garantire la massima tutela dei diritti dei gatti.

Durante l’incontro, il sindaco ha tenuto a specificare che il suo intento non era certamente quello di contrastare la presenza dei gatti della propria cittadina, quanto piuttosto quello di arginare un problema dilagante come quello del randagismo.

Nonostante i tentativi di creare colonie feline con una gestione responsabile, il sindaco Chiocchio ha dichiarato di essersi sentito costretto a emettere tale provvedimento oggetto delle polemiche.

Dal canto loro, le associazioni ricordano che i gatti che vivono in libertà sono protetti dalla legge quadro 281/91 e dalla legge regionale 47/13, secondo le quali spetta proprio al comune il compito di provvedere alla tutela e al benessere di questi animali, mettendo in atto delle azioni per il controllo delle nascite e una corretta gestione del randagismo, anche attraverso l’istituzione delle colonie feline. Le associazioni, si sono rese disponibili per affiancare il Comune nella gestione responsabile del problema del randagismo.

via | Abruzzoweb

(v.m.)

Cocullo, comune vieta di nutrire i gatti in strada: animalisti incontrano il sindaco

Aggiornamento del 26/09/2018

Segni di apertura a Cocullo (L’Aquila), dove il sindaco Sandro Chiocchio ha accettato di incontrare le associazioni e i movimenti animalisti per discutere in merito all’ordinanza del 17 settembre scorso, che vieta ai residenti di dare da mangiare ai gatti randagi del centro storico. In seguito alle polemiche che si sono scatenate dopo tale ordinanza, il sindaco ha dunque pensato di incontrare gli animalisti per cercare di parlare sul fenomeno del randagismo felino, e per trovare una soluzione ragionevole e in maniera serena.

L’incontro si svolgerà sabato 29 settembre alle 15.30, presso l’aula consiliare del Comune. Il sindaco ha inoltre precisato che l’ordinanza emessa non nasce dalla volontà di contrastare la presenza di gatti nel Paese, ma piuttosto dal desiderio di tutelare l’igiene delle strade, evitando escrementi lungo le vie e le piazze del centro storico.

All’incontro di sabato parteciperanno i rappresentanti dell’Enpa, quelli dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus, il Movimento Animalista e la Lega Nazionale per la Difesa del Cane.

Spero che questo incontro

commenta il sindaco

possa rappresentare un momento di confronto positivo, tale da poter veicolare un messaggio di sensibilizzazione che abbia il suo inizio proprio da Cocullo, simbolo da sempre dell’unione tra l’uomo e il mondo animale, e auspico una sentita partecipazione.

via | Ansa

(v.m)

Il comune di Cocullo vieta di nutrire i gatti randagi

Aggiornamento del 19 settembre 2018

Questa decisione potrebbe far storcere il naso agli animalisti. Il sindaco di Cocullo in Abruzzo ha deciso di vietare di dar da mangiare ai gatti in strada. Sandro Chiocchio, questo il nome del sindaco, ha infatti emesso un’ordinanza che vieta ai concittadini di dare cibo ai gatti randagi. Lo scopo sarebbe quello di bloccare il fenomeno del randagismo che interessa soprattutto le vie del centro storico. Molte persone della cittadina hanno l’abitudine di dare gli avanzi del pasto, latte e pezzi di carne ai gatti randagi. Ma questo fa sì che i gatti facciano i loro bisogni proprio nelle strade del centro.

Stop al randagismo felino a Cocullo… ma servirà?

Il sindaco spiega che tutti questi escrementi di gatti lungo le vie del centro di Cocullo creano “seri problemi di carattere igienico-sanitario”. Proprio per questo motivo il primo cittadino ha deciso di emanare questa ordinanza, spiegando che “nonostante antiestetiche e anacronistiche lettiere, il problema non solo resta irrisolto, ma si è addirittura aggravato. Sono in aumento le proteste e lamentele dei cittadini, letteralmente nauseati dal cattivo odore diffuso dai bisogni sparsi ovunque dai felini”.

Ma servirà davvero a qualcosa questo provvedimento? Se a Cocullo ci sono così tanti gatti da causare un problema igienico-sanitario di tale portata, non sarebbe meglio pensare a un piano di sterilizzazione di massa dei gatti randagi con fondi messi a disposizione dal Comune e alla creazione di colonie feline in aree apposite dove i gatti possano essere nutriti senza dare incomodi ai cittadini? Ricordo che per legge spetta al Comune prendersi cura dei gatti randagi sul territorio.

(m.c.)

Via | Abr24

Foto | iStock

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