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Scimmie clonate in Cina per studiare insonnia, diabete e tumori

In Cina scimmie clonate per studiare insonnia, diabete e tumori: la LAV chiede chiarezza.

Scimmie clonate in Cina per studiare insonnia, diabete e tumori

Scimmie clonate in Cina, la LAV chiede che sia fatta chiarezza. Dopo Zhong Zhong e Hua Hua, le prime scimmie che sono state clonate, utilizzando la tecnica di clonazione della pecora Dolly, nel 2018, oggi scopriamo che in Cina sono nati i primi cloni di scimmie malate. Si tratta di cinque scimmie insonni che sono state creare per studiare i disturbi e gli squilibri legati a sonno, ansia e depressione.

La biologa Michela Kuan, responsabile LAV Area Ricerca senza Animali, è intervenuta sulla questione:

Quando capiremo che la vita non è un gioco? Questa non è scienza e nemmeno un passo avanti per la salute dell’uomo. È solo follia, l’uomo non è una macchina dove a un gene corrisponde una risposta, siamo organismi complessi che rispondono a una somma di fattori, spesso anche di origine ambientale. Questo approccio riduzionista è scientificamente sbagliato e fuorviante e appartiene all’800!

La LAV chiede che sia fatta chiarezza su questo nuovo esperimento di clonazione, rendendo pubblici anche i dati relativi ai fallimenti e ai costi complessivi. Questi esperimenti hanno un alto tasso di insuccesso, con la conseguenza che molti embrioni, feti e cloni nascono malati, per essere poi soppressi nel totale silenzio. Il 75% degli embrioni animali clonati muore entro i primi due mesi di gravidanza, il 25% nasce morto o con deformità che non consentono la vita.

L’Associazione pretende chiarimenti:

Chi fa ricerca deve avere come scopo l’avanzamento della conoscenza per aiutare i malati e migliorare il mondo in cui viviamo. Ci chiediamo quale codice deontologico ci sia dietro a questi esperimenti, criticabili tanto sul piano scientifico che etico.
Infine, considerando che le scimmie sono geneticamente molto vicine all’uomo, c’è da domandarsi se sia una scelta casuale la clonazione proprio di questi cugini prossimi.

Foto iStock

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