Petsblog Gatti Fissatori esterni nei gatti: quali sono le complicanze più comuni?

Fissatori esterni nei gatti: quali sono le complicanze più comuni?

Ecco le complicanze più frequenti in caso di gatti con fissatori esterni per fratture.

Fissatori esterni nei gatti: quali sono le complicanze più comuni?

Lo so che siamo abituati maggiormente a pensare ai fissatori esterni associati alle fratture nei cani, ma anche nei gatti è possibile inserirli: molto dipende dal tipo di frattura e dalla tipologia di gatto (nel senso dell’indole del gatto: i fissatori richiedono una certa manutenzione e pulizia, se ho un gatto belva inavvicinabile probabilmente si sceglierà un’altra soluzione; idem dicasi per gatti che vivono all’esterno, mettergli un fissatore esterno che potrebbe agganciarsi ovunque non è di nuovo una buona idea). Grazie allo studio dal titolo “Postoperative complications associated with external skeletal fixators in cats.” Beever L, Giles K, Meeson R. J Feline Med Surg. 2017 Jul”, 19 (7): 727-736 si è cercato di riassumere quali siano le principali complicanze a cui si potrebbe andare incontro quando si decide di mettere un fissatore esterno nel gatto.

Fissatori esterni nei gatti e complicanze

Lo studio in questione, come quasi sempre negli studi che vi riporto, è stato uno studio retrospettivo: questo vuol dire che si sono analizzate le cartelle cliniche di gatti a cui erano stati applicati dei fissatori esterni e si sono esaminati attentamente fattori di rischio e possibili complicanze.

Si è così visto che si avevano complicazioni nel 19% dei casi di gatti a cui erano stati applicati dei fissatori esterni. Tali complicazioni erano associate piuttosto strettamente alla sede di applicazione dei fissatori. Ecco dove si hanno maggiori complicanze:

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[progressbar title=”tarso” percentage=”yes” value=”35″]
[progressbar title=”radio/ulna” percentage=”yes” value=”33″]

La maggior parte delle complicazioni erano rappresentate da:

[progressbar title=”infezioni del chiodo” percentage=”yes” value=”45″]
[progressbar title=”fissatore non funzionante” percentage=”yes” value=”41″]

Nel primo caso, le complicanze tendono ad insorgere maggiormente su femore, omero e tibia, mentre maggiormente a rischio di fallimento del fissatore con conseguente non funzionamento è il tarso.

Nello sviluppo di tali complicanze, inoltre, sembravano non pesare fattori come l’età, il sesso, la razza, se la frattura era aperta o chiusa, il tempo di manifestazioni delle complicazioni o anche il numero di chiodi messi.

Fissatori esterni gatto e complicanze: cosa vuol dire?

Si è dunque visto che lo sviluppo di complicazioni capita con una certa frequenza dopo aver applicato un fissatore esterno nel gatto, anche se di fatto le infezioni a livello dei chiodi hanno una frequenza minore nel gatto rispetto al cane. Questi dati servono anche a indirizzare meglio la scelta sul tipo di procedura chirurgica adottare, anche basandosi sulla sede della frattura visto che femore, tarso e radio/ulna sembrano coinvolgere una percentuale maggiore di complicazioni.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Pixabay

Via | Journal of Feline Medicine and Surgery

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