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Prima la visita, poi la diagnosi e infine la terapia

Di solito si procede con visita, diagnosi e terapia, ma molti pensano che si possa iniziare direttamente dalla terapia.

Prima la visita, poi la diagnosi e infine la terapia

In medicina umana e medicina veterinaria le cose funzionano così. Prima si fa la visita, poi o si emette subito diagnosi o si richiedono una serie di esami per confermare/escludere diverse patologie facenti parte della lista di diagnosi differenziali creata basandosi sulla visita e sull’anamnesi e solo per ultima arriva la terapia. Spesso invece viene richiesta una terapia senza neanche sapere che cosa abbia l’animale. La richiesta più divertente è questa: “Il cane è mogio, cosa gli do come terapia?”. Come se esistesse la famosa terapia per la “mogiezza” (l’Accademia della Crusca mi perdonerà questo neologismo). O come se esistesse una medicina universale che cura qualsiasi sintomo e malattia. Quello si chiama Assoluto Specifico e se non vado errando era stato inventato dallo scrittore fantasy David Eddings.

Prima la diagnosi e poi la terapia

Senza avere una diagnosi e senza sapere cosa abbia il cane, gatto, furetto, coniglio, tartaruga, canarino, cavia, criceto… diventa un po’ difficile stabilire la terapia. Non parlo solo di quelle diagnosi vaghe del tipo “cane mogio”, “gatto che non è più lui”, “coniglio che non mangia”, ma anche di cose magari un po’ più specifiche, come magari la diarrea.

Già, si potrebbe dare un sintomatico, ma se poi in realtà la diarrea non fosse il vero problema? Se ci fosse qualcosa d’altro che solo tramite visita ed esami potesse emergere? Se curiamo in questo caso solo la diarrea, ci sfugge la vera malattia che nel frattempo va avanti e peggiora, a volte in maniera irreversibile.

Un esempio. In un’email viene descritta una cagnolina con un po’ di diarrea e viene chiesta la terapia. Oltre al fatto che come da regolamento Petsblog non fornisce nomi di farmaci, viene suggerito per sicurezza di far visitare la cagnolina. Risultato: la cagnolina aveva una piometra, operata per tempo è andato tutto bene. Ma se ci si fosse fermati solamente al sintomo diarrea, magari con qualche consiglio dato online di qualche rimedio sintomatico, sarebbe sfuggita la piometra che nel frattempo avrebbe continuato a fare danni anche irreversibili come insufficienza renale e setticemia. E pensare che tutto era partito da una semplice diarrea.

Questo per spiegarvi che in medicina non c’è mai nulla di semplice, anche la cosa più banale può celare qualcosa di più grave o non ancora manifesto. Non è tutto bianco e nero.

Cosa fare?

E’ vero, a volte gli stessi veterinari dopo visita clinica prescrivono una terapia sintomatica, non è che per ogni singola diarrea si fanno centinaia di esami, neanche in medicina umana si fa così. Solo che questa viene prescritta dopo aver visitato l’animale ed essersi assicurati che non ci sia altro, senza visitarlo è impossibile emettere diagnosi e quindi terapia mirata.

Quindi l’ordine corretto è: visita, diagnosi e terapia.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | wefi_official

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