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Debolezza nel gatto: cause e cosa fare

Nel gatto a volte ci sono forme di debolezza improvvise o croniche: ecco le principali cause e cosa fare.

Debolezza nel gatto: cause e cosa fare

A vole capita di vedere forme di debolezza nel gatto improvvisa o di notare ripetuti episodi di debolezza: il gatto non riesce a stare in piedi, manifesta un’improvvisa intolleranza all’esercizio fisico e spesso ha ventroflessione del collo. Quando queste manifestazioni si hanno solamente a seguito di determinate circostanze o in certi momenti, allora si parla di debolezza episodica. Una debolezza nel gatto può riconoscere come cause disfunzioni neuromuscolari, disfunzioni metaboliche o anche cardiovascolari. Andiamo dunque a vedere le principali cause di debolezza nel gatto. Sul cosa fare, come leggerete, sono tante le patologie che possono provocare debolezza nel gatto e tutte con terapie differenti fra di loro.

Questo vuol dire che se un gatto ha episodi di debolezza, il veterinario oltre alla visita vi proporrà una serie di esami completi e visite specialistiche: solo in questo modo potrete avere una diagnosi e impostare una terapia mirata. Va da sé che la terapia per una debolezza da diabete sarà nettamente diversa da una terapia per debolezza da Myasthenia gravis o da problema cardiaco.

Debolezza nel gatto da disfunzioni neuromuscolari

Sono diverse le patologie neuromuscolari nel gatto che possono provocare episodi di debolezza o debolezza cronica:

  • Polineuropatie: forme di diabete mellito, avvelenamento da piombo e poliradicoleurite idiopatica possono provocare debolezza nel gatto con ipo o ariflessia, atrofia muscolare e iperestesia
  • Giunzionopatie: tipica quella da Myasthenia gravis o Miastenia gravis, malattia congenita o acquisita che provoca un deficit di recettori colinegici a livello delle giunzioni neuromuscolari. Come sintomi si hanno: debolezza che peggiora con l’esercizio fisico, ventroflessione del collo, tremori, dispnea, disfagia, scialorrea e rigurgito da megaesofago. Spesso è associato alla contemporanea presenza di timoma. Altra giunzionopatia è l’avvelanemento subacuto da organofosforici. In questo tipo di avvelenamento mancano i sintomi muscarinici come scialorrea, vomito, diarrea, miosi e broncospasmo, ma si hanno sintomi come debolezza, tremori, ipereccitazione, convulsioni e sindrome vestibolare centrale
  • Polimiopatie: si parla di forme idiopatiche probabilmente su base autoimmune, di Sindrome di Cushing, di miopatia ereditaria spastica del Devon Rex e di polimiopatia da ipokaliemia. Quest’ultima, a sua volta, può essere provocata da parecchie malattie differenti: insufficienza renale, chetoacidosi diabetica, iperaldosteronemia (Sindrome di Conn) e nell’ipokaliemia idiopatica del gatto Burmese. Qualsiasi sia la causa, si ha debolezza, ventroflessione del collo e trascinamento degli arti
  • Deficienza da Tiamina: debolezza si ha anche con la deficienza da tiamina o vitamina B1, tipica di gatti alimenti solo con pesce (soprattutto crudo) o in soggetti anoressici o convalescenti. Inizialmente si hanno sindromi vestibolari centrali con atassia, deficit propriocettivi, rotazione della testa, nistagmo, perdita di equilibrio e movimenti di maneggio. Poi i sintomi peggiorano e arrivano sindrome cerebellare, ventroflessione del collo, depressione del sensorio e convulsioni

Debolezza nel gatto da disfunzioni metaboliche

Anche qui possono esserci diverse cause:

Debolezza nel gatto da patologie cardiovascolari

La debolezza del gatto da patologie cardiovascolari è di solito di tipo episodico. La si può vedere sia in gatti giovani per:

o in gatti anziani per:

  • miocardiopatie acquisite

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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