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Filariosi nel cane: ciclo vitale delle filarie

E' importante conoscere il ciclo vitale delle filarie nel cane per capire meglio quando sia utile fare il prelievo per controllare l'eventuale presenza o meno delle microfilarie nel sangue.

Filariosi nel cane: ciclo vitale delle filarie

Parlando di filariosi nel cane, è importante conoscere qualcosa di più sul ciclo vitale di questa patologia. Abbiamo già parlato in passato di sintomi e terapia della filaria del cane, oggi vogliamo concentrarci proprio sul ciclo vitale della filaria, in particolare della filariosi cardio-polmonare, quella provocata dalla Dirofilaria immitis (la Dirofilaria repens, invece, provoca la filariosi cutanea).

Filaria nel cane: ciclo vitale

La filariosi cardio-polmonare nel cane è provocata dalla Dirofilaria immitis, un nematode trasmesso dalle zanzare. Il cane è il principale serbatoio della filaria, tuttavia anche furetto e gatto possono contrarre questa patologia. Inoltre anche l’uomo potrebbe infestarsi: le zanzare che inoculano le larve L3 ai cani, se pungono l’uomo potrebbero inocularle anche a lui. Bisogna dire, però, che l’uomo non è il serbatoio naturale della filaria, per cui raramente nell’uomo compare microfilaremia.

Partiamo dagli adulti della Dirofilaria immitis: si localizzano solitamente nel cuore destro e nell’arteria polmonare (e prime diramazioni) dei cani. Nel cane si possono trovare fino a 50 filarie nel cuore (alcune segnalazioni riportano anche 100 filarie). Nel furetto e nel gatto, invece, anche la presenza di pochissime filarie provoca sintomi rapidamente più gravi rispetto al cane, a causa delle ridotte dimensioni del cuore.

Dopo la fecondazione (possibile solamente se sono presenti contemporaneamente una filaria maschio e una femmina), la femmina produce le larve di primo stadio, le L1 (microfilarie) e le rilascia nel sangue. Queste L1 possono rimanere nel sangue anche per più di 2 anni. Se una zanzara (Culex, Aedes o Anopheles) punge il cane, ingerisce le larve L1: nella zanzara le L1 si evolvono prima in larve L2 e poi in larve L3.

Sono le larve L3 quelle infestanti: quando la zanzara si nutre nuovamente, ecco che inocula le L3 nel nuovo ospite. Le L3 rimangono nel derma del nuovo ospite per qualche giorno, mutano in L4 e poi migrano nei capillari dove diventano L5. A questo punto le L5 migrano nel cuore e nelle arterie polmonari dove diventano adulte e ricominciano il ciclo da capo.

Per quanto riguarda le tempistiche, il periodo di prepatenza, cioè il periodo che passa dal momento in cui la zanzara inocula la L3 al momento in cui il parassita adulto nel cuore inizia a riprodursi, è di circa sei mesi.

Filaria nel cane: quando fare i test?

Visti i lunghi tempi di prepatenza della filaria, normalmente si attende qualche mese prima di effettuare i test. I test antigenici, infatti, ricercano antigeni provenienti dalle femmine adulte, per cui bisogna dare il tempo alle L3 di diventare adulte nel cuore. Questo significa che i test antigenici funzionano solamente dopo i 6-7 mesi dall’infezione. Inoltre considerate che questi test non individuano la presenza delle filarie maschi: se siamo in presenza di sole filarie maschi, non solo il test antigenico verrà negativo, ma non troveremo neanche microfilarie in circolo.

Ci sono problemi anche con i test anticorpali: spesso sono positivi precocemente, a 2-3 mesi dall’infezione, quando siamo in piena prepatenza, mentre a volte tendono a rimanere positivi anche dopo la morte dei parassiti. Presenti, poi, dei falsi positivi.

Quindi in caso di dubbio, è meglio sempre abbinare uno screening completo.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Pixabay

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