Petsblog Novità Taglia la coda e le orecchie al cane: condannato a 8 mesi di carcere

Taglia la coda e le orecchie al cane: condannato a 8 mesi di carcere

Un uomo di Roma è stato condannato a 8 mesi di reclusione per aver tagliato coda e orecchie al proprio cane per motivi estetici.

Taglia la coda e le orecchie al cane: condannato a 8 mesi di carcere

Mutilare un animale per puri motivi estetici: a tanto arrivano alcune persone, come il romano che, nei giorni scorsi, è stato condannato a 8 mesi di reclusione per aver praticato quella che non può che essere considerata una pratica crudele, anacronistica e disumana. A renderlo noto sono stati i membri delle guardie zoofile dell’Oipa di Roma, i quali hanno condotto un’indagine che ha portato poi alla denuncia del proprietario di un povero doberman.

Il proprietario del cane ha esibito certificati veterinari che le nostre indagini di polizia giudiziaria hanno dimostrato essere falsi. I molti controlli delle nostra guardie a livello nazionale hanno portato a oltre settanta denunce all’autorità giudiziaria, anche nei confronti di veterinari,

spiegano i membri dell’Oipa, che ogni giorno si impegnano per proteggere gli animali dai maltrattamenti e dall’abbandono, dando una voce a chi purtroppo non può difendersi da solo.

Tagliare coda e orecchie ai cani è considerato una forma di maltrattamento, specialmente se l’operazione viene eseguita per fini estetici, magari per far partecipare gli animali ai concorsi e alle manifestazioni. Mutilazioni del genere rappresentano dunque un reato, che può essere punito molto severamente (si prevedono infatti fino a 18 mesi di reclusione e una multa fino a 30 mila euro per i trasgressori).

Alla luce di ciò, l’Oipa sottolinea che sarebbe auspicabile un maggior controllo e rigore dalle federazioni nazionali ed internazionali per la cinofilia, in modo che dalle manifestazioni vengano esclusi i cani mutilati.

Gli Ordini dei medici veterinari dovrebbero essere meno indulgenti nei confronti dei propri iscritti. Sono già fissate molte altre udienze per rinvii a giudizio a seguito delle indagini e denunce dell’Oipa, a Roma e in altre città.

Foto di Alexas_Fotos da Pixabay

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