Petsblog Cani Encefalite da zecche nel cane: cause, sintomi e terapia

Encefalite da zecche nel cane: cause, sintomi e terapia

Encefalite da zecche nel cane: ecco cause, sintomi e terapia.

Encefalite da zecche nel cane: cause, sintomi e terapia

Conoscete l’encefalite da zecche nel cane? Ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia.

Encefalite da zecche nel cane – Oggi andremo a parlare dell’encefalite da zecche nel cane, nota anche come encefalite virale da Arbovirus (acronimo TBEV), un Flavovirus. In realtà ci sono Flavivirus tramessi da zanzare Aedes e Culex (encefalite giapponese, virus West Nile, febbre gialla, virus Dengue) e Flavivirus trasmessi da zecche Ixoides. Andiamo dunque a vedere causa, sintomi, diagnosi, terapia e prevenzione dell’encefalite da zecche nel cane provocate dall’Arbovirus o TBEV.

Encefalite da zecche nel cane: cause e modalità di trasmissione

Il virus della TBE è un Flavivirus, un virus a RNA sensibile al pH acido, alle temperature superiori ai 40 gradi, ai detergenti e ai solventi dei lipidi. Ricordando che il virus colpisce anche le persone (è endemico nell’Europa Centrale), il virus è patogeno grazie ai vettori, le zecche e agli ospiti definitivi come cinghiali, cervi e topi. In realtà poi anche cavalli, ruminanti, cani e uomini fungono da reservoir, anche se sono ospiti a fondo cieco.

La malattia ha dei picchi ad aprile/maggio e settembre/ottobre, quando ninfe e larve delle zecche sono più attive. Le zecche si infettano facendo il pasto di sangue o nutrendosi delle cellule della pelle (le altre zecche si infettano anche per contatto diretto, da stadio a stadio, da adulto a uova), poi trasmettono la malattia agli ospiti definitivi come i topi selvatici, i cervi e i cinghiali. Cani, cavalli e uomo sono ospiti a fondo cieco, quindi occasionalmente possono prendere la malattia dalle zecche, ma non contribuiscono a diffonderla. Nell’uomo esiste anche la possibilità di trasmissione tramite latte vaccino, di capra o di pecora non pastorizzato.

Quindi l’infezione da TBEV avviene in due modi:

  • morso di zecca infetta
  • ingestione di latte non pastorizzato che arriva da animali in fase di viremia

Dopo che la zecca morde, si ha una prima fase viremica che spesso nel cane passa inosservata, con un malessere generalizzato. Poi arriva una fase di 4-10 giorni asintomatica con invasione del tessuto nervoso.

Encefalite da zecche nel cane: sintomi e segni clinici

I sintomi di encefalite da zecche nel cane hanno un andamento bifasico e possono essere di quattro tipi:

  • forma asintomatica: si ha sieroconversione, ma senza sintomi
  • forma iperacuta mortale nella prima settimana: spesso non si ha sieroconversione
  • forma acuta
  • forma cronica

Il periodo di incubazione dell’encefalite da zecche nel cane o nell’uomo varia dai 4 ai 28 giorni, con una media di 4-7 giorni. Durante la prima viremia si hanno sintomi aspecifici:

  • febbre
  • abbattimento
  • nausea
  • vomito e diarrea
  • leucopenia, lievi aumento degli enzimi epatici, assenza degli anticorpi

A questa fase, che dura di solito pochi giorni, segue la fase asintomatica, dai 2 ai 10 giorni nell’uomo. Segue poi la forma neurologica:

  • febbre
  • alterazione della coscienza
  • dolore quando si muove il collo
  • atassia vestibolare
  • deficit propriocettivo
  • assenza del riflesso della minaccia
  • debolezza del collo
  • diminuzione dei riflessi degli arti anteriori
  • crisi convulsive
  • epilessia

Pare che Rottweiler e Terranova siano particolarmente sensibili a questa patologia. Per quanto riguarda la diagnosi, oltre agli esami di base, si può effettuare un esame citologico del liquido cefalorachidiano con ricerca degli anticorpi per il TBEV, test Elisa, sieroneutralizzazione ed eventuale RM.
Parlando di tasso di mortalità, è alto nel corso della prima settimana, ma occhio che la totale guarigione si ha anche dai sei mesi all’anno.

Encefalite da zecche nel cane: terapia e profilassi

Per quanto riguarda la terapia non esiste una terapia specifica. L’uso del cortisone potrebbe peggiorare l’atrofia muscolare neurogena, quindi si prediligono i FANS veterinari in questo caso per la febbre, mentre si usano gli antibiotici nel caso ci fossero infezioni batteriche concomitanti e anticonvulsivanti in caso di crisi convulsive. Si associa poi fisioterapia, cateterismo della vescica e cure di sostegno e gestione costante anche da parte del proprietario per lunghi periodi.

Se il cane non muore entro la prima settimana, non aspettatevi di vederlo recuperare le grandi funzioni organiche prima di 2-4 settimane. Occhio che la remissione totale può esserci anche dopo 6 mesi-un anno e che gli anticorpi IgG persistono fino a nove mesi. La prevenzione è semplice: ci sono gli antiparassitari esterni, USATELI.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | lorraineyeung

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