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Intossicazione e avvelenamenti da piante in cani e gatti, le più frequenti

Quali sono le intossicazioni e avvelenamenti da piante e fiori più frequenti in cani e gatti? Ce lo dice un recente studio pubblicato su PubMed.

Intossicazione e avvelenamenti da piante in cani e gatti, le più frequenti

Intossicazione e avvelenamenti da piante in cani e gatti – Vi siete mai chiesti quali siano le intossicazioni e avvelenamenti da piante e fiori più frequenti in cani e gatti? Beh, la stessa domanda se lo è posta il team di ricercatori che hanno pubblicato l’articolo Plant poisoning in domestic animals: epidemiological data from an Italian survey (2000-2011). Caloni F, Cortinovis C, Rivolta M, Alonge S, Davanzo F. Vet Rec. 2013 Jun 1; 172 (22): 580. Andiamo dunque a scoprire quali siano le piante con cui i nostri pet si intossicano maggiormente.

Le più frequenti piante con cui cani e gatti si avvelenano

Questo studio epidemiologico pubblicato su PubMed si è basato sui dati forniti dal CAV, il Centro Antiveleni di Milano. Ci si è domandato quali fossero le piante con cui i nostri pet in Italia si intossicano di più. Grazie alla collaborazione con la Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano, in particolare con il Dipartimento di Tossicologia, hanno permesso di analizzare i dati di ben dodici anni di segnalazione.

A quanto pare, le intossicazioni da piante rappresentano il 5.7% delle richieste in arrivo al Centro Antiveleni di Milano, per un totale di 2.150. Di solito le richieste si riferiscono ai cani, abbiamo un 61.8% di prevalenza, mentre il gatto si attesa sul 26%. E le altre specie? Non è che non si intossicano, è solo che non sono arrivate richieste e quindi non si hanno sufficienti dati. Questo testimonia come sia più facile che il cane decida di rosicchiare quella pianta che abbiamo messo nell’ingresso, ma non sottovalutate anche la curiosità dei gatti.

Nel 73.8% dei casi erano presenti sintomi lievi o moderati, mentre gli avvelenamenti mortali erano il 10.6% considerando che solamente nel 53.7% dei casi si ha avuto un follow-up. Quindi vuol dire che nell’altra metà dei casi non si sa come sia andata a finire la segnalazione. Questo anche tenendo conto che di solito a distanza di tempo il CAV ti ricontatta per sapere come sia andata, almeno, nei casi in cui ho avuto bisogno della loro assistenza mi hanno sempre richiamata.

Le piante che provocano intossicazioni sono quelle che hanno glicosidi, ossalato, alcaloidi, saponina, terpeni, terpenoidi e toxalbumina. Sempre per quanto riguarda le segnalazioni, le piante più segnalate sono state il Cycas revoluta o Sago palm, l’Euphorbia pulcherrima o poinsettia o stella di Natale, la Hydrangea macrophylla o ortensia, il Nerium oleander o oleandro, il Rhododendrum o rododendro o azale a e il Prunus. Questo non vuol dire che le altre piante non possano essere tossiche, solamente che a volte non si conosce il nome esatto dei pericoli che portiamo in casa.

Cosa fare?

Prima di tutto bisogna rendere la casa a misura di cane, gatto o coniglio. Questo vuol dire che se abbiamo delle piante già presenti, ci informiamo sul nome delle piante e andiamo a vedere se sono tossiche o meno. Se ne trovate di tossiche, quelle vanno bandite di casa anche se il cane, il gatto o il coniglio non le hanno mai degnate di uno sguardo. La maggior parte delle volte che arriva un pet intossicato da piante la frase è sempre la stessa “Ma non l’ha mai mangiata!”. No, non l’ha mai mangiata perché altrimenti sarebbe morto prima, se non l’ha mai mangiata nulla vieta che di punto in bianco decida di farlo.

Stessa cosa se volete introdurre una pianta o vi viene regalata: controllate prima se è tossica per i pet, se lo è, non entra in casa. Se il cane, il gatto o il coniglio hanno ingerito la pianta, contattate subito il veterinario (non cinque giorni dopo l’ingestione, quando il cane o il gatto vomitano a ripetizione, hanno reni e fegato danneggiati e sono in punto di morte), indicate chiaramente il nome della pianta. Questo è fondamentale: il veterinario non è un botanico, quindi onde evitare di perdere tempo prezioso cercando di capire che la pianta è quella con le foglie verdi, lunghe, larghe, strette, piatte, chiare, scure e via dicendo, cercate il nome della pianta, indicatelo subito al veterinario che così potrà immediatamente consultare le terapie urgenti da mettere in atto nei confronti di quella pianta.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Via | PubMed

Foto | angrylambie

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