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Avvelenamento da ivermectina in cane e gatto: cause, sintomi e terapia

Oggi andremo a parlare di avvelenamento da ivermectina nel cane e nel gatto, andando a guardare cause, sintomi e terapia.

Avvelenamento da ivermectina in cane e gatto: cause, sintomi e terapia

Che ne dite se oggi andiamo a parlare di avvelenamento da ivermectina nel cane e nel gatto? L’idea di parlare di questa molecola mi è venuta a fronte delle continue richieste del tipo “Mi dà il dosaggio dell’Ivermectina? Ho letto su internet che si usa per…”. Ora, a parte il fatto che su internet si legge di tutto e il contrario di tutto, ma mi chiedo: questi proprietari che si fanno autodiagnosi da soli e che si autoprescrivono le medicine, si rendono conto dei potenziali danni che creano ai loro pet? Non hai una diagnosi (perché leggere in questo o quel sito che quel cane ha avuto sintomi simili non vuol dire aver fatto diagnosi), dai un farmaco a casaccio di cui non conosci dosi, modalità di somministrazione, farmacologia, farmacocinetica, tossicità e poi ti sembra strano che ben che vada il tuo pet non guarisca, mal che vada sia morto? Ma mi chiedo: questi proprietari fanno così anche su loro stessi? Si autoprescrivono farmaci a caso? Immagino proprio di sì.

Ecco perché oggi andremo a parlare di ivermectina, non è un collirio antibiotico che puoi dare alla cieca e come più ti pare e piace, è una molecola con determinati effetti collaterali e che può provocare un avvelenamento se non usata correttamente.

Cause e meccanismo d’azione

L’ivermectina è un disaccaride lattone macrociclico, correlato alla milbemicina. Anche questo principio è attivo nei confronti del recettori del Gaba, li attiva per la precisione favorendo il legame del Gaba con la membrana post sinaptica dei neuroni inibitori. Normalmente l’ivermectina non passa nel sistema nervoso centrale dei vertebrati a causa di una glicoproteina-P presente nella barriera emato-encefalica.

Ma in alcune razze di cani, come i Collie, il Pastore delle Shetland, il Pastore inglese e relativi incroci, ecco che c’è una carenza congenita di questa glicoproteina-P, per cui non sono capaci di impedire il passaggio dell’ivermectina attraverso la barriera emato-encefalica. La conseguenza di ciò è una maggior predisposizione di queste razza a sviluppare intossicazione. Ecco perché in queste razze si preferisce non rischiare anche a dosaggi ritenuti sicuri.

Sintomi

Di solito i sintomi da intossicazione da ivermectina tendono a comparire entro poche ore dall’ingestione sono:

    anoressia
  • vomito
  • atassia
  • comportamento diverso dal solito
  • depressione
  • midriasi
  • scialorrea
  • iperestesia
  • sguardo fisso o assente
  • movimenti di pedalamento
  • testa che dondola
  • agitazione
  • aggressività
  • ipertermia
  • debolezza
  • difficoltà respiratoria
  • cianosi

Se l’intossicazione è grave o se si ha morte delle microfilarie in corso di profilassi antifilaria ecco che si arriva allo shock:

  • pallore delle mucose
  • collasso
  • estremità fredde
  • polso debole
  • aumento del tempo di riempimento capillare

Nel gatto, invece, i sintomi sono:

  • atassia
  • vocalizzazioni
  • stato stuporoso
  • disorientamento
  • tremori
  • midriasi
  • cecità apparente con assenza del riflesso della minaccia e riflessi pupillari lenti
  • movimenti di maneggio
  • bradicardia
  • ipotermia
  • coma
  • morte

Terapia

Non c’è un antidoto all’avvelenamento da ivermectina nel cane e nel gatto, la terapia è su base sintomatica, quindi si tratta di tenere i sintomi sotto controllo. Occhio poi che la guarigione completa richiede settimane se non mesi per essere completa. Bisogna sostenere l’organismo con fluidi per via orale e parenterale, si induce il vomito entro mezz’ora dall’ingestione (per questo è importante portare il cane subito dal veterinario, non il giorno dopo perché dopo mezz’ora il tossico è già stato bello che assorbito) o si fa una lavanda gastrica e si somministra carbone attivo. Vanno invece evitate le diazepine come il diazepam.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | ludovicmauduit

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