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Il vecchio parroco se ne va, quello nuovo caccia i gatti

Un brutto cambiamento per dei gatti a causa dell'avvicendarsi di un nuovo parroco

Il vecchio parroco se ne va, quello nuovo caccia i gatti

Strano destino quello che si trovano ad affrontare i gatti di una parrocchia di Teramo. I protagonisti di questa storia sono due parroci e un gruppo di gatti. Padre Vittorio, il precedente parroco della parrocchia di San Berardo, aveva molto a cuore questa piccola colonia felina. Aveva riservato loro un angolo del giardino della sacrestia nel quale avevano la sabbia, le cucce con le copertine chiuse in un locale riparato il giardino e ciotole sparse nel cortile con crocchette, latte e acqua sempre fresca. I gatti avevano trovato in Padre Vittorio un amico ed un “gattaro” particolare e ricambiavano il suo amore con fusa e coccole.

Padre Vittorio, però, se ne va in pensione e al suo posto arriva Padre Francesco. Non lasciatevi ingannare dall’omonimia con il famoso Santo amante degli animali. Padre Francesco, della colonia non ne vuole proprio sapere. I volontari della Lega nazionale per la difesa del cane denunciano un atteggiamento decisamente rigoroso da parte del prete:

Cancelli chiusi, porte sbarrate e le ciotole sistemate sulla strada, guardate con sguardo attonito dagli animali che, per loro natura e indole, non sono abituati ai repentini cambiamenti. A nulla son valse le preghiere, le richieste e l’intervento di persone della parrocchia, del vigile ecologico del Comune, dei simpatizzanti e dei volontari di LNDC. Un’unica concessione: un pasto frugale ai micetti fuori dalla chiesa, nell’attesa del loro trasferimento pronto e definitivo in altro luogo.

La situazione, già di per sé grave, è peggiorata tanto che è stato voluto che i gatti non solo non sostassero davanti alla chiesa ma nemmeno nelle vicinanze chiedendo di allontanare le ciotole dall’altra parte della strada (cosa che ha causato la morte di uno dei gatti). Catia Durante, Presidente LNDC sezione di Teramo, è molto amareggiata a riguardo:

La cosa che maggiormente colpisce in tutta questa triste vicenda è vedere come uomini di Chiesa, che tutti immaginiamo più buoni, più caritatevoli verso tutte le creature di Dio, si siano dimostrati tanto indifferenti. È stato chiesto anche al Vescovo di Teramo di intercedere con Padre Francesco per porre fine ad un caso tanto grave, quanto increscioso, ma ci è stato risposto di riservare tanta sensibilità agli esseri umani e non agli animali. A tale affermazione abbiamo semplicemente sottolineato che l’uno, non esclude l’altro, e che gli uomini non hanno un cuore per gli esseri umani e uno per gli animali, ma un cuore buono o cattivo.

Bisognerebbe fare presente che le chiese sono sul territorio italiano e che, pur godendo di innumerevoli privilegi, devono comunque sottostare alle leggi del nostro Paese e, nello specifico, le leggi per definire le “colonie feline” (L. 281/91) che, con la sentenza del Tribunale di Milano del 30 settembre 2009 n.23693 ha precisato che “le colonie feline hanno specifica territorialità”, posto che – in base alla natura del gatto stesso – quest’ultimo ha necessità di un riferimento territoriale. ”

Via| QN
Foto| Flickr

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