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Le tartarughe non vanno in letargo in casa

Gridiamolo ai quattro venti: le tartarughe tenute in casa non possono andare in letargo, al massimo andranno in ipotermia se non sono gestite correttamente.

Le tartarughe non vanno in letargo in casa

Lo so, ho già parlato di letargo nelle tartarughe, per cui vi rimando a quell’articolo per scoprire come fare per mandare in letargo le vostre tartarughe d’acqua e di terra. L’idea però per fare un post simile mi è venuta perché continuiamo a ricevere mail o richieste di aiuto di proprietari di tartarughe che asseriscono di avere la tartaruga in casa e che questa sia in letargo. Falso: sta morendo di ipotermia, si sta consumano lentamente fino all’exitus fatale. Nonostante ci si affanni a spiegare le regole del letargo, moltissimi proprietari sono convinti che le loro tartarughe, messe nel loro terrario o acquario vicino alla televisione, stiano dormendo per il letargo. No, stanno morendo probabilmente.

Perché le tartarughe non vanno in letargo in casa

Non basta dire: è arrivato l’inverno perché una tartaruga vada in letargo. Il fattore fondamentale è la temperatura ambientale. Nelle nostre case, anche d’inverno, con il riscaldamento la temperatura media va dai 17 ai 20 gradi, dipende da quanto siete freddolosi. La temperatura ideale per il letargo di una tartaruga varia dai 4 ai 7 gradi: notate una certa differenza? Al di sotto di questa temperatura, se non adeguatamente protetta la tartaruga rischia di congelare, ma dai 7 gradi in su fa troppo caldo perché la tartaruga possa andare in letargo. Ma visto e considerato che la temperatura ideale delle tartarughe nostrane dovrebbe aggirarsi sui 28 gradi, ecco che quei 20 gradi che abbiamo in casa sono assolutamente insufficienti per sostenere il metabolismo della tartaruga.

Le tartarughe che vivono in casa e che hanno il termostato tarato ai 28 gradi sono attive come d’estate, al massimo le baby tendono a diventare un po’ letargiche, ma un proprietario attento se ne accorge per tempo e comincia a riscaldarle con bagnetti tiepidi e a stuzzicarle per mangiare. Ma quelle povere tartarughe che non sono gestite correttamente e che non hanno il riscaldatore (o ce l’hanno, ma è tenuto troppo basso), si trovano a convivere con 20 gradi di temperatura, troppo pochi e vanno lentamente in ipotermia. Il loro metabolismo rallenta, ma non si ferma quasi del tutto come fa nel letargo, quindi di fatto la tartaruga continua a consumarsi sempre di più fino a morire. Oltre al fatto che se sono in ipotermia sono più suscettibili ad infezioni secondarie. Aggiungiamoci anche una bella ipovitaminosi A nelle tartarughe d’acqua non alimentate correttamente e il disastro incombe all’orizzonte.

Certo, ci sono tartarughe che riescono ad andare in letargo in casa, ma si tratta di tartarughe in cui viene fatto un letargo controllato, magari in un garage coibentato dove la temperatura rientri nel range 4-7 gradi, al riparo.

Le principali regole del letargo

Non basta dire alla tartaruga: “E’ inverno, ora vai in letargo” ed è fatta. No, bisogna preparare la tartaruga al letargo. In natura fa da sola, comincia a mangiare sempre di meno man mano che le temperature si abbassano per svuotarsi l’intestino e poi andare in letargo. E’ importante questo perché se il cibo rimane nell’intestino, durante i mesi del letargo fermenta e si creano fermentazioni batteriche letali. Ma in casa noi magari continuiamo a foraggiarle fino all’ultimo, poi ci salta in mente l’idea di fargli fare il letargo perché quella mattina ci siamo svegliati pensando a quello e facciamo dei danni irreparabili. Non funziona così.

Ecco qualche regola generale sul letargo delle tartarughe:

  • di norma le baby, quelle appena nate, non si fanno andare subito in letargo, non hanno le risorse necessarie per sopportarlo. Non ci sono delle indicazioni precise, ma la maggior parte preferisce aspettare i 3-4 anni prima di provare il primo letargo
  • se la tartaruga non farà il letargo, dovrà essere tenuta nel suo acquario o terrario con termostato, riscaldatore e UVB ad una temperatura di 28 gradi, aumentabile transitoriamente (senza esagerare, non dovete cuocerle) se si vede un certo rallentamento delle funzioni e della vivacità
  • non si fanno andare in letargo le tartarughe sottopeso
  • non si fanno andare in letargo le tartarughe che per tutta l’estate hanno sofferto di qualche malattia
  • non si fanno andare in letargo tartarughe con ferite aperte o ancora in fase di guarigione
  • non si fanno andare in letargo tartarughe con malattie o infezioni in atto (ipovitaminosi A, occhi gonfi, polmonite, Scud…)
  • non si fanno andare in letargo tartarughe con l’intestino pieno di cibo: bisogna ridurre gradualmente la razione, fare dei bagni, affinché si svuoti piano piano
  • prima di far andare in letargo la tartaruga, verso ottobre portatela dal veterinario in modo che possa visitarla, vedere se è in grado di sopportare il letargo e sverminarla (se non viene sverminata prima del letargo, i parassiti che residuano nell’intestino potrebbero causarne la morte)
  • nei nostri appartamenti, a 20 gradi o giù di lì, le tartarughe non possono entrare in letargo, fa troppo freddo. Se siete in questa condizione e siete convinti che la vostra tartaruga non mangi e non si muova per il letargo, correte dal veterinario: avete una tartaruga in ipotermia che lentamente sta morendo

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | sldghmmr

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