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Un futuro senza cavie animali è possibile

La sperimentazione scientifica è finalmente arrivata ad una svolta che porterà a non avere più vittime animali?

Un futuro senza cavie animali è possibile

La sperimentazione animale, nel giro di tre anni, potrebbe essere superata. Questo è quanto viene affermato da Uwe Marx, ingegnere tedesco. Facciamo un piccolo punto della situazione a riguardo. Nel 2014 è impensabile che si usino gli stessi metodi e parametri scientifici utilizzati negli anni cinquanta. La tecnologia è cambiata e si è evoluta in maniera esponenziale ed è solo un paradosso che in mondo della ricerca non abbia fatto altrettanto. Su questo si possono fare diverse ipotesi. Vi avevamo fatto conoscere la teoria del professor Thomas Hartung che spiegava, in breve che

Le aziende farmaceutiche (perlomeno quelle che sostengono in proprio i costi della ricerca) hanno tutto l’interesse ad abbandonare la sperimentazione animale. Se non proprio per una questione di etica, quanto meno per un discorso di business. Perché sperimentare sugli animali comporta costi e tempi lunghi che male si combinano con il mercato perché i farmaci salvano la vita, ma sono pur sempre prodotti commerciali e con il mercato si devono necessariamente confrontare e con la rapidità di cambiamento che esso oggi richiede.

e quindi i paletti principali che impediscono “il grande passo” verso una ricerca senza vittime siano prevalentemente ideologici ed economici. Da una parte i motivi ideologici sono riassumibili in concetti come “l’uomo è un essere superiore, la vita di un animale vale di meno ed è giustificabile uccidere mille animali per trovare una cura per l’uomo”, argomenti troppo spesso utilizzati da chiunque, anche dalle istituzioni che non vogliono cambiare leggi vecchie di mezzo secolo o da persone che non vogliono evolvere mentalmente in nome di antichi valori (si pensi al fatto che, in Italia, non si possono fare ricerche sulle cellule staminali!). I motivi economici possono dipendere sia dal fatto che i ricercatori ricevono dei compensi economici in base al numero di pubblicazioni (e quindi hanno tutto l’interesse a sperimentare “a cottimo”) sia dal fatto che un’azienda farmaceutica non ha vantaggi a curare definitivamente le persone perchè, ovviamente, perderebbe clienti e quindi introiti economici e andare avanti con metodi di ricerca vaghi ed inesatti è per loro un modo di tenersi i clienti.

Qui torniamo su quanto detto da Marx riguardo gli sviluppi tecnologici degli strumenti per la ricerca

“nel futuro sarà possibile ridurre in modo significativo il numero di animali usati nella ricerca farmaceutica e sostituire gli esperimenti sugli animali con metodi nuovi e innovativi. Se il nostro sistema sarà approvato farà chiudere quasi tutti i laboratori in cui si fanno test sugli animali.”

Anche i ricercatori di Harvard stanno portando avanti una versione a cinque organi per studiare patologie come, ad esempio, l’asma. Geraldine Hamilton, membro senior di questo staff, ha detto:

«Proprio ora stiamo sostituendo gli esperimenti sugli animali. Questo metodo consente una comprensione più vasta del funzionamento del corpo umano»

Tutto questo ci fa ben sperare e dovrebbe far ben sperare anche tutti quelli che sono alle prese con malattie più o meno gravi perchè la precisione della ricerca porta ad un miglioramento della cura.

Via|La Stampa
Foto|Flickr

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