Petsblog Animali domestici Carcinoma squamoso del gatto: cause, presentazione e terapia

Carcinoma squamoso del gatto: cause, presentazione e terapia

Oggi parliamo di un tumore abbastanza frequente nel gatto, il carcinoma squamoso o squamocellulare: vediamone causa, presentazione e terapia.

Carcinoma squamoso del gatto: cause, presentazione e terapia

Il carcinoma squamoso nel gatto, acronimo CS, è un tumore molto frequente del micio: rappresenta il 15-20% di tutti i tumori cutanei dei gatti. Di solito si localizza sulla testa, ma talvolta compare anche sugli arti, sul dorso, sull’addome, sulla coda o anche nella regione perineale. Il maggiore fattore di rischio è rappresentato dal mantello chiaro e dalla carenza di peli in aree fortemente esposte al sole, per l’appunto la testa. Raramente infatti si vede questo tumore nei gatti neri e nei siamesi: pensate che i gatti bianchi hanno la probabilità di sviluppare il tumore da 5 a 13 volte maggiore rispetto ai gatti scuri. Se la forma di carcinoma squamoso è provocata dal sole si parla di carcinoma squamoso attinico (comincia come dermatite attinica e poi si trasforma).

L’età di insorgenza del carcinoma squamoso è alta, di solito sui 12 anni, tuttavia le lesioni pre neoplastiche compaiono anche anni prima. Inizia come lesioni crostose, non dolenti, a decorso lento: la maggior parte dei proprietari le scambia per graffi che non guariscono.

Causa

Ci sono due forme pre-neoplastiche di carcinoma squamoso: abbiamo la cheratosi attinica o carcinoma in situ e la dermatite pre-neoplastica o malattia di Bowen. Queste due entità possono evolvere per anni prima di decidere di trasformarsi nella forma maligna invasiva. La cheratosi attinica si presenta come una lesione singola nelle aree esposte al sole e poco pigmentate, quindi sono colpite le orecchie, le tempie, le palpebre e il naso, soprattutto se si parla di gatti bianchi. La malattia di Bowen, invece, è quella formata da placche multiple, non dolenti, non pruriginose, alopeciche, su arti e collo.

L’esposizione al sole è il fattore scatenante il carcinoma squamoso nei gatti bianchi, anche se pare che anche l’infezione da Papillomavirus possa contribuire a scatenare la patologia: l’infezione virale impedisce la riparazione dei danni al DNA provocati dal sole.

Sintomi e presentazione clinica

Il carcinoma squamoso cutaneo inizia come lesioni crostose sulla testa, soprattutto sul padiglione auricolare, sul naso, sulle palpebre e sulle tempie. Di solito le lesioni sulla testa sono multiple. L’evoluzione, come dicevamo, è lenta, spesso dal proprietario viene scambiata per un graffio che non guarisce. Di solito il veterinario visita il gatto quando ormai le lesioni sono in stadio avanzato, quando praticamente tutto l’orecchio o il naso sono ricoperti da lesioni crostose e sanguinanti. Inoltre bisogna considerare che il tumore evolve lentamente, così come anche le metastasi ai linfonodi regionali e al polmone sono estremamente tardive.

La diagnosi differenziale viene posta con traumi, lesioni immunomediate, linfoma, melanoma, emangioma e granuloma eosinofilico.

Terapia

Fondamentalmente la terapia per il carcinoma squamoso del gatto dipende dalla precocità con cui il gatto viene portato a visita. La terapia che si applica più spesso (anche perché i gatti vengono portati a visita quando ormai le lesioni sono molto estese) è la chirurgia: sulle orecchie si fa una conchectomia, mentre sulle palpebre la chirurgia risulta più invasiva in quanto è difficile l’asportazione con margini e bisogna valutare se applicare poi tecniche di chirurgia plastica. Anche la nosectomia non viene spesso accettata, è effettivamente esteticamente problematica per alcune persone.

Terapie alternativa sono quella fotodinamica, la quale funziona però solamente nelle forme iniziali e in quelle pre-cancerose e richiede comunque un’anestesia generale. Altrimenti si può optare per l’infiltrazione locale di chemioterapici come la bleomicina e i composti del platino, sempre in anestesia totale. Non si usa invece la chemioterapia sistemica, mentre la radioterapia pare funzioni nelle lesioni non molto gravi. Idem dicasi per la laserterapia, la criochirurgia, l’ipertermia e l’assunzione orale di retinoidi.

Importante la prevenzione: avete un gatto bianco? Avete un gatto scuro, ma con il bordo delle orecchie chiare? E’ la stessa cosa: tenetelo in casa al riparo dal sole il più possibile e ogni volta che esce utilizzate localmente le creme di protezione antisolari, la più alta protezione che riuscite a trovare.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Sanpik

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Antibiotici: quali sono gli effetti collaterali?
Cani

Gli antibiotici sono farmaci che uccidono o inibiscono la crescita dei batteri e vengono somministrati per via orale o parenterale per trattare le infezioni batteriche anche nei cani e nei gatti. Tuttavia, l’uso eccessivo o improprio degli antibiotici può portare a problemi e a effetti collaterali indesiderati. In questo articolo vengono esplorati l’uso degli antibiotici nei cani e nei gatti, fornendo informazioni su come utilizzarli in modo sicuro ed efficace.