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Emergenza veterinaria: cosa si intende

Oggi cercheremo di parlare non di una malattia, bensì di un concetto: che cos’è la vera emergenza veterinaria. E che cosa non è un’emergenza veterinaria.

Emergenza veterinaria: cosa si intende

Ho notato che c’è un po’ di confusione in merito al concetto di emergenza veterinaria: spesso arrivano chiamate sui cellulari di emergenza dei veterinari o anche mail di clienti/utenti che parlano di emergenze… salvo poi scoprire che volevano sapere a che ora si apre la mattina, quando possono portare a visita Fuffy, quando dare l’antipulci al gatto o come togliere la zecca al cane. Ecco, queste non sono chiaramente emergenze veterinarie. Il fatto che il vostro veterinario vi dia un numero di telefono dove trovarlo reperibile giorno e notte non vuol dire che potete chiamarlo alle due di notte per chiedergli quando iniziare le compresse della filaria o alle sei del mattino per dirgli che il vostro gatto ha vomitato e che ve lo porterà a visita: queste non sono emergenze, si tratta solamente di rispettare i limiti della buona educazione, anche i veterinari dormono di notte, sapete? E non è una buona idea tenere sveglio tutta la notte un medico (sia umano che veterinario) per dirgli che Fuffy ha vomitato due volte quando poi questo stesso medico dovrà visitarvi il giorno dopo tutto assonnato perché l’avete tenuto sveglio. Non vi lamentate poi se il suddetto medico è scorbutico. Oltre ad un ovvia considerazione: se telefonate su un cellulare delle emergenze (o anche ad una clinica che fa il 24 ore aperto: non vuol dire che alle due di notte telefonate per parlare della perdita di pelo del vostro Chicco, forse che chiamate il 118 umano o il Pronto Soccorso alla medesima ora per chiedere lumi sulla calvizie incipiente del marito?) e lo tenete occupato con queste faccende che di emergenza non hanno nulla, ecco che magari la vera emergenza trova il telefono perennemente occupato e non potrà essere risolta.

Emergenze veterinarie vere

Quali sono le emergenze veterinarie vere? Prima di tutto andiamo a studiare il significato della parola “emergenza”: il dizionario Treccani ci fa sapere che per “emergenza” si intende una circostanza imprevista, accidente. Ok, quindi parliamo di circostanza imprevista che in ambito medico significa che mette a rischio la vita del paziente se non si interviene subito. Di primo acchito mi viene in mente la torsione/dilatazione dello stomaco del cane, classica emergenza veterinaria. Altri casi possono essere pazienti politraumatizzati appena finiti sotto una macchina o caduti dal balcone, quindi con fratture ossee o vertebrali e paresi/paralisi in atto, ma qui è doverosa una precisazione: se la frattura è avvenuta una settimana prima e il paziente è stato portato in visita solamente una settimana dopo per seguire il classico “Vediamo come va”, allora non è un’emergenza veterinaria, è semplicemente aver trascurato il proprio animale da compagnia. E vedremo che di questi casi ce ne sono molti.

Altro caso è un edema polmonare o uno shock cardiogeno, ma anche qui con le debite precisazioni: è vero che un edema polmonare deve essere risolto subito, ma se il cane arriva in edema polmonare dopo settimane che tossisce ed è da sette giorni che è in dispnea, non mangia, è cianotico vi sembra un’emergenza veterinaria o è stata fatta diventare un’emergenza veterinaria perché il cane è stato trascurato dai proprietari? Ovvio che nel momento della dispnea il paziente è in emergenza veterinaria, ma se il pet fosse stato portato a visita prima probabilmente non si sarebbe arrivati a quel punto.

Altri casi di emergenza veterinaria sono l’ingestione di veleni o di corpi estranei (entro mezz’ora si possono far vomitare, ma non se aspettate un’intera giornata prima di portarlo a visita), l’invaginamento o il volvolo intestinale, un’ematemesi o una melena imponente (non la gocciolina di sangue nel vomito e nelle feci perché sono cinque giorni che il povero pet vomita o va in diarrea), una distocia, un corpo estraneo nell’occhio o nell’orecchio se vogliamo, anche se in quest’ultimo caso a dire il vero la vita dell’animale non è in pericolo.

Mettiamoci pure anche le ferite estese, non intese nel senso di microscopico graffietto, ma di ferite penetranti su torace o addome o con ampia perdita di tessuto (non valgono quelle vecchie di dieci giorni su cui il proprietario ha già messo ogni tipo di sostanza chimica nota all’umanità, quella ha aspettato dieci giorni, potrà ben attendere qualche ora l’orario di apertura), i morsi di vipera, le punture di insetto con improvviso gonfiore di muso (occhio perché se gonfia la glottide il pet rischia di morire soffocato), il colpo di calore, le crisi ipoglicemiche, lo status epilettico (non intendo la crisi singola che passa dopo qualche minuto, intendo proprio lo status epilettico con crisi ripetute che non passano).

Ci possiamo anche inserire le forme di anemia emolitica acute, le emorragie da veleno per topi (anche qui magari non aspettiamo che il paziente diventi terminale prima di portarlo a visita), il blocco vescicale (tipico del gatto, ma può capitare anche nel cane).

Emergenze veterinaria false

Anche se molti proprietari ritengono che queste siano emergenze veterinarie tali da consentirgli non solo di telefonare su un telefono delle urgenze in piena notte, ma anche di saltare la fila e di passare davanti a tutti gli altri in sala d’aspetto, purtroppo non lo sono. Ecco le false emergenze veterinarie:

  • il cane o il gatto che hanno vomitato qualche volta non sono emergenze veterinarie
  • qualsiasi perdita di pelo anche estesa non è un’emergenza veterinaria
  • un’unghia rotta non è un’emergenza veterinaria
  • una zoppia non è un’emergenza veterinaria
  • qualche episodio di diarrea non è un’emergenza veterinaria
  • quando somministrare le compresse per la filaria o quando applicare l’antipulci al cane non sono un’emergenza veterinaria
  • come funziona il calore del cane non è un’emergenza veterinaria
  • qualsiasi tipo di consiglio sull’alimentazione del cane, gatto, coniglio, volpe del deserto, pinguino non è un’emergenza veterinaria
  • una cisti di qualsiasi dimensione e forma (quel nodulo che è presente da dieci mesi sul cane può ben attendere l’orario di apertura prima di essere indagato) non è un’emergenza veterinaria

E qui di seguito quelle che potevano essere emergenze veterinarie quando sono iniziate cinque giorni fa, due settimane fa, tre mesi fa, un anno fa, ma che adesso sono diventate patologie trascurate per superficialità del proprietario (le indicazioni temporali sono indicative, era per darvi giusto un’idea):

  • vomito o diarrea vecchi da dieci giorni
  • cane o gatto che tossisce da un mese
  • zoppie di una settimana fa
  • pet che non mangia da qualche settimana

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Sebasluke

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