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Malattie del criceto anziano: quali sono le più frequenti?

Quali sono le malattie più frequenti che possono colpire i nostri criceti anziani? Di cosa si ammalano di più? Scopriamolo insieme.

Malattie del criceto anziano: quali sono le più frequenti?

Purtroppo lo sappiamo tutti: i criceti hanno una durata di vita molto breve. In media i classici criceti russi vivono un paio d’anni, se tutto va bene, mentre un po’ più lunga è l’aspettativa di vita media del criceto dorato, qui siamo sui tre anni, tre anni e mezzo. Ovviamente non mancano le eccezioni, queste sono indicazioni medie, tuttavia è indiscutibile che essendo così piccoli, i nostri criceti invecchiano rapidamente. E altrettanto rapidamente manifestano i sintomi della malattia: nei criceti è tutto più accelerato.

Malattie più frequenti

Da quali malattie sono maggiormente colpiti i criceti anziani? Beh, prima di tutto spesso nei criceti di età superiore all’anno possiamo notare lo sviluppo di cisti, localizzate soprattutto sul fegato. Non si sa ancora con certezza la causa di questo problema, ma potrebbe essere dovuto a difetti di sviluppo genetico. Normalmente le cisti sono piene di un liquido chiaro, non hanno terapia e non danno grossi sintomi, a meno che non si rompano riversando il contenuto in addome.

Pensate poi che la maggior parte dei criceti anziani sviluppa con l’età una forma di amiloidosi, la quale può colpire diversi organi, ma tende a localizzarsi di più a livello renale. Per qualche motivo, nelle femmine la malattia è molto più veloce. I sintomi sono quelli classici dell’amiloidosi renale: polidipsia/poliuria, ascite, edema e proteinuria. Solo che tutti questi sintomi nel criceto sono molto veloci, dal “Il criceto è qualche giorno che è mogio e non mangia” a “Il criceto è morto” ci passa pochissimo tempo, vuoi anche per disattenzione del proprietario che non si accorge che quel criceto sta manifestando dei sintomi.

Altra malattia di cui soffrono quasi tutti i criceti anziani è una forma di trombosi cardiaca, la quale tendenzialmente colpisce di più il cuore destro. Le cause di questo problema possono essere diverse: amiloidosi che colpisce il cuore, cardiomiopatia degenerativa, setticemia. Come sintomi, abbiamo dispnea, cianosi (mucose blu) e morte improvvisa. Se si riconoscono i sintomi in tempo, si può effettuare una radiografia e sottoporre il criceto a terapia con diuretico, digitale e ossigeno.

E infine parliamo dei tumori, il criceto è famoso per produrre tumori praticamente ovunque anche in tenera età, figuriamoci poi quando diventa anziano. Possiamo dire che fra il criceto, il Boxer e il Rottweiler se la battono nello sviluppo dei tumori. Non è sempre detto che questi tumori siano maligni, ce ne sono anche di benigni come i polipi intestinali, gli adenomi della tiroide, i papillomi dello stomaco, gli emangiomi della milza, i polipi adrenocorticali. Ma anche questi, pur essendo benigni, possono provocare sintomi al criceto. Fra i tumori maligni più frequenti abbiamo il cheratoacantoma, i linfomi, le leucemie, i melanomi e gli adenocarcinomi intestinali.

Cosa fare

Se vedete un criceto che improvvisamente diventa mogio, non mangia, non si muove, allarmatevi immediatamente: molti pensano che sia normale d’inverno per il criceto comportarsi così, quasi come se andasse in letargo, ma si sbagliano. Nelle nostre case fa troppo caldo, quindi se il criceto si comporta così ha qualche malattia in atto. E visto che tutto nel criceto è più accelerato, conviene non aspettare troppo onde evitare di svegliarsi una mattina e scoprire che il criceto è morto.

Sarebbe anche opportuno far fare delle visite di controllo periodiche al criceto, un po’ come si dovrebbe fare con tutti gli altri animali (cosa che però nessuno fa mai) in modo da scoprire immediatamente patologie emergenti e non solamente quando sono ormai conclamate.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Bizzzarro

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