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Pellicce: il maxi-allevamento di visoni a Modena non si farà

Vittoria per i visoni!

Pellicce: il maxi-allevamento di visoni a Modena non si farà

È da settimane che sempre più persone protestano per l’imminente avvio di un maxi-allevamento di visoni nella provincia di Modena, che con i 40.000 animali all’anno avrebbe da solo aumentato del 25% il numero di visoni uccisi in Italia per la loro pelliccia. Sembra che le proteste abbiano finalmente raggiunto l’obiettivo: il maxi-allevamento non si farà!

Vittoria quindi per tutti coloro che decidono di non indossare capi in pelo animale: per fortuna, sono sempre di più le persone che non vogliono indossare pellicce o capi con inserti di pelliccia, pensando alla sofferenza dei milioni di animali che vivono l’intera vita chiusi in gabbie, perdendo la possibilità di attuare i normali comportamenti specie-specifici e vivendo “una vita-non vita”.

Anche la LAV, da sempre in prima linea contro lo sfruttamento animale, esulta per la vittoria, ma tiene a precisare che forse in questo caso si tratta solo di una mezza vittoria… lo stop ai lavori del maxi-allevamento di Modena è arrivato dalla rinuncia all’insediamento produttivo da parte della società interessata, e non per un diniego del Comune; ciò fa pensare che gli allevatori abbiano deciso di avviarlo altrove per ripararsi in qualche modo dagli attacchi dell’opinione pubblica. Simone Pavesi, responsabile LAV campagna pellicce, ha affermato:

E’ importante non abbassare la guardia mentre in Europa aumentano i Paesi che vietano l’allevamento di animali per la loro pelliccia, in Italia in qualsiasi momento possono essere avviate strutture che uccidono migliaia di visoni. In parlamento è già stata assegnata alle commissioni referenti di camera e senato la proposta di legge della LAV per il bando nazionale di questa forma di allevamento. Per questo scenderemo nuovamente in piazza nei primi due weekend di dicembre, con centinaia di volontari con i quali allestiremo stand informativi per sensibilizzare i cittadini e soprattutto per chiedere al parlamento di dare avvio all’iter per l’approvazione di questa legge.

Quindi, tutti in piazza per dire no alle pellicce sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre.

Foto | flickr

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