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Pets a numero chiuso? Per fortuna no

La storia del numero chiuso di cani e gatti nelle case dei cittadini era già circolata, fortunatamente senza successo, ogni qualvolta saltava fuori il problema randagismo. Si diceva che, un solo animale per casa, avrebbe ridotto questo problema e risolto anche questioni, non meglio precisate, di natura sanitaria. Anche in un piccolo centro in provincia […]

Pets a numero chiuso? Per fortuna no


La storia del numero chiuso di cani e gatti nelle case dei cittadini era già circolata, fortunatamente senza successo, ogni qualvolta saltava fuori il problema randagismo. Si diceva che, un solo animale per casa, avrebbe ridotto questo problema e risolto anche questioni, non meglio precisate, di natura sanitaria. Anche in un piccolo centro in provincia di Verona quella del “cane (o gatto) unico” sembrava dovesse diventare una realtà. Il sindaco aveva intenzione di vietare ai suoi concittadini di avere in casa più di un cane.

In pratica, per avere più di un cane in casa bisognava avere obbligatoriamente l’autorizzazione dell’ASL e del sindaco. Subito si sono mosse sdegnate le associazioni animaliste e anche l’On. Martini ha fatto sentire il suo disappunto verso il primo cittadino veneto. Tale pressione ha fatto convergere il sindaco verso più accettabili condizioni che lo hanno portato a modificare l’ordinanza cambiando una semplice parola: ha modificato “obbligatorio” in “consigliabile”. Chi, quindi, vorrà avere più di un pet dovrà solo farlo presente all’autorità competente senza timore alcuno, cosa che già si fa per legge vista l’obbligatorietà del microchip. Una nuova vittoria per il rispetto degli animali.

Via| L’Arena
Foto| Flickr

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