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Piometra nella gatta: cause, sintomi e terapia

Quali sono le cause della piometra nella gatta? Andiamo a scoprirle insieme, oltre a vedere ovviamente sintomi, come fare diagnosi e che terapia adottare.

Piometra nella gatta: cause, sintomi e terapia

Fondamentalmente siamo abituati a pensare alla piometra come a una malattia della cagna e non della gatta in quanto la maggior parte delle nostre micie domestiche sono sterilizzate precocemente. Tuttavia ci sono le gatte che vivono all’aperto e che non sono sterilizzate, vuoi perché selvatiche, vuoi perché non seguite da nessuna colonia, vuoi per scelta del proprietario. Bisogna dunque sapere che queste micie possono sviluppare anche loro la piometra.

Che cos’è e cause

La piometra è una raccolta di pus all’interno dell’utero. Quando abbiamo una gatta non sterilizzata che va in calore ripetutamente ecco che è facile che prima o poi sviluppi un’infezione dell’utero. Talvolta l’infezione inizia subdolamente: si ha prima una fase di iperplasia cistica della mucosa uterina, poi magari l’utero si riempie di un liquido trasparente (idrometra), secondariamente arrivano i batteri, colonizzano la mucosa ed ecco che ho una piometra.

Non esiste predisposizione di razza, tuttavia di solito vengono maggiormente colpite da piometra le gatte di età superiore ai 4 anni. Tuttavia esiste una predisposizione: gatte che vengono sottoposte a trattamenti farmacologici per bloccare il calore tramite estrogeni è quasi certo che prima o poi svilupperanno piometra/tumori mammari. E questo spiega il motivo per cui i veterinari si rifiutano di fare le iniezioni per bloccare il calore alle gatte o di prescrivere le analoghe compresse: il compito di un veterinario è quello di curare un animale, non prescrivere farmaci che lo danneggiano solo per accontentare i proprietari.

Sintomi e diagnosi

I sintomi di una piometra nella gatta sono:

  • anoressia
  • abbattimento
  • letargia
  • mucose pallide
  • scolo vaginale da sieroso a purulento
  • dilatazione dell’addome

Il guaio è che spesso è difficile per i proprietari vedere le perdite vulvari, soprattutto perché i gatti sono maniaci della pulizia e si lavano prima di poterle evidenziare. Ma frequentemente mi capita la situazione inversa: proprietari che vedono scolo vulvare da settimane, quando non da mesi e che pensano che sia normale come nella cagna. Ebbene, non è normale: qualsiasi tipo di scolo (sieroso, purulento, emorragico) vediate uscire fuori dalla vulva della micia non è normale, è patologico e indica una malattia in corso.

Per quanto riguarda la diagnosi è prima di tutto clinica: si visita il gatto, si vedono i sintomi, si analizza lo scolo, si fa un’ecografia per visualizzare l’utero disteso e pieno di materiale. A questo punto si può procedere con le analisi del sangue, che mostreranno marcata neutrofilia.

Terapia

La terapia per la piometra nella gatta è una sola: la chirurgia. Si stabilizza la micia e le si asportano ovaie e l’utero infetto. Non si hanno alternative: molti proprietari noto che vogliono tentare con terapie antibiotiche, ma non funziona. L’antibiotico serve a stabilizzare la gatta insieme alla fluido terapia, ma solo in attesa dell’intervento che deve essere fatto ieri, non oggi (come sosteneva un professore universitario).

Insistendo con la terapia antibiotica otteniamo solo di aumentare il rischio di sepsi e insufficienza renale, nonché di CID, complicanze frequenti in caso di piometra della gatta perché in media il proprietario si accorge dopo settimane che la gatta sta male (o mesi, mi è capitato anche questo, nel senso che si sapeva che la gatta aveva un’infezione, ma vediamo un po’ come va, magari passa da sola: sbagliato, la piometra non passa mai da sola!), magari insiste per temporeggiare e i batteri hanno tutto il tempo di arrivare al rene e provocare insufficienza renale.

Quindi, la terapia della piometra nella gatta è chirurgica e avrà maggiore successo quanto più precocemente la micia sarà stata portata dal veterinario: se sono mesi che la micia ha scolo, beh, l’intervento chirurgico riuscirà con successo con molta probabilità, ma ormai i reni sono stati danneggiati, magari irreversibilmente, mentre la CID è sempre in agguato.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | br1dotcom

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