Petsblog Animali domestici Criceti: fratture e lesioni delle zampe, cause e terapia

Criceti: fratture e lesioni delle zampe, cause e terapia

Patologie molto frequenti nei criceti sono le fratture e le lesioni alle zampe: andiamo dunque a vedere le cause e quali sono le possibili terapie.

Criceti: fratture e lesioni delle zampe, cause e terapia

Purtroppo nei nostri criceti vediamo spesso lesioni alle zampe. Le più frequenti sono di sicuro le fratture, sia agli arti anteriori che a quelli posteriori; poi abbiamo le lesioni da blocco della circolazione causate dal substrato non adeguato; infine spesso notiamo anche lo sviluppo di tumori sulle zampe. Vediamo dunque le cause, i sintomi e la terapia più indicata in ognuno di questi casi.

Fratture alle zampe

Le fratture agli arti del nostro criceto sono molto frequenti. Le cause possono essere diverse:

  • cadute dall’alto per criceto lasciato incautamente sul tavolo
  • cadute dall’alto per criceto lasciato incautamente in mano a bambini
  • cadute dalla gabbia quando si arrampica
  • arto rimasto impigliato nelle fessure della gabbia

Se per le prime due cause fare prevenzione è facile (basta non lasciare il criceto da solo in zone sopraelevate onde evitare che si suicidi gettandosi giù e, soprattutto, mai lasciarli manipolare dai bambini se non è presente un adulto), negli ultimi due casi potete fare ben poco, a parte optare per gabbie con le pareti lisce, anche se i criceti sono bravissimi ad impigliarsi ovunque.

I sintomi di una frattura sono abbastanza evidenti: il criceto non appoggerà quell’arto, lo terrà in una posizione anomala anche ad angoli innaturali e potrebbe essere gonfio. Purtroppo una brutta notizia: a causa delle ridotte dimensioni del criceto, pensare di fare un’osteosintesi (cioè mettere dei chiodi) è fantascienza, le ossa del criceto sono troppo piccole. E anche mettere un bendaggio rigido o una stecca non serve a niente: prima di tutto il criceto non lo terrà mai, se anche si riesce a metterlo se lo mangia dopo tre secondi. E poi la conformazione soprattutto degli arti posteriori è tale che qualsiasi steccatura cadrebbe subito. Purtroppo le soluzioni sono due. In caso di fratture non scomposte e senza blocco della circolazione, ecco che si può pensare di alloggiare il criceto in una gabbia con le pareti lisce e aspettare che l’osso cicatrizzi come può. Se tutto va bene, il criceto rimarrà un po’ zoppetto, ma avrà ancora l’arto. Nei casi più gravi, invece, si opta per forza per l’amputazione, soprattutto se l’arto fratturato è già necrotico.

Occhio che in caso di amputazione dell’arto anteriore, il criceto farà fatica a svuotare la tasca guanciale corrispondente, quindi periodicamente, per evitare ristagno di cibo e ascessi, dovrete svuotarla voi.

Lesioni da blocco della circolazione

Il motivo per cui i veterinari insistono che non bisogna usare il cotone nella gabbietta del criceto è questo. Il cotone si può dipanare in sottili fili che vanno a circondare la zampa del criceto creando dei veri e propri lacci emostatici. Questo provoca un mancato afflusso di sangue alla zampa, con gonfiore e necrosi dell’arto. Quando si arriva a questo punto non basta togliere il laccio emostatico che si è formato, ormai l’arto è perso e quindi bisognerà procedere con un’amputazione.

Stessa cosa dicasi per tumori enormi che crescono sulle zampe del criceto: se già è difficile toglierli quando sono piccoli (sulle zampe non c’è molto spazio di manovra per riuscire poi a richiudere l’asportazione del nodulo), visto che di solito vengono portati quando sono enormi anche qui bisognerà valutare col veterinario se sia asportabile o se sia necessaria un’amputazione (o se non ci sia più niente da fare).

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Hannah and Simon

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