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Gattari americani sul piede di guerra contro lo Smithsonian

Secondo uno studio dello Smithsonian i gatti eliminerebbero miliardi di uccelli, topi e piccoli roditori ogni anno. I gattari americani si ribellano a questa ricerca perché, secondo loro, è stata condotta in maniera poco scientifica.

Gattari americani sul piede di guerra contro lo Smithsonian

Tutti noi abbiamo in mente l’eterna (quanto infruttuosa) caccia del gatto Silvestro nei confronti del canarino Titti. Questa immagine si è inculcata nelle nostre menti infantili e li rimane. Per noi, almeno da bambini, i gatti erano cacciatori naturali di uccelli.

Secondo una ricerca dell’Istituto Smithsonian, pubblicata sul famoso giornale Nature, l’impatto dei gatti (indifferentemente che siano domestici o randagi) sulla fauna selvatica è devastante. Ogni anno i piccoli felini eliminerebbero, solo negli Statu Uniti, miliardi di creature tra volatili, topi e piccoli roditori.

L’associazione Alley Cats Allies però non ci sta. Bolla questa ricerca come “scienza spazzatura” criticando la metodologia di raccolta dei dati e facendo sapere che questo tipo di articoli, può spingere le autorità locali a fare una vera strage di gatti randagi.

Non solo, è stata aperta una raccolta di firme online per convincere l’istituto a smettere di finanziare tali ricerche prive di fondamento e a ritrattare quanto pubblicato. La raccolta ha già raggiunto il numero di cinquantacinquemila firme. La Alley Cats Allies è particolarmente attiva nell’attività di sterilizzazione dei gatti randagi, coinvolgendo le comunità locali a portare i gatti randagi presso strutture apposite per sottoporli al piccolo intervento.

Via| Corriere.it
Foto| Flickr

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