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La filariosi cardio-polmonare nel cane

Manca poco all’arrivo delle zanzare, molto pericolose per la salute del nostro amico a quattro zampe. Le zanzare infatti possono veicolare un parassita chiamato Dirofilaria Immitis, responsabile della filariosi cardio-polmonare.

La filariosi cardio-polmonare nel cane

Quando la zanzara che ospita Dirofilaria immitis punge il cane, gli trasmette la larva, che si riversa nel torrente circolatorio dell’animale. All’interno dell’organismo del cane, le larve continuano la loro maturazione e, una volta adulte, si stabiliscono nelle arterie polmonari; le femmine del parassita iniziano a rilasciare in circolo le microfilarie e l’infezione diventa evidente.

I sintomi sono dovuti all’ipertensione polmonare cronica e all’insufficienza cardiaca e i più comuni sono affaticamento, difficoltà respiratoria, tosse e sincope.

Il veterinario effettua la diagnosi attraverso test sierologici (tramite un prelievo di sangue), radiografie ed ecocardiografie. Ma se non si riconoscono i sintomi tempestivamente e quindi la diagnosi è tardiva, il cane può morire. La terapia è lunga ed impegnativa e talvolta (quando la malattia è grave) non si arriva alla guarigione del cane.

Per fortuna oggi la filariosi può essere evitata attraverso un’attenta prevenzione; in commercio esistono molti farmaci che impediscono al parassita di svilupparsi all’interno dell’organismo del cane.

Tutti i cani che vivono (o vengono anche solo portati per qualche giorno) in aree in cui sono presenti le zanzare dovrebbero essere sottoposti alla profilassi ogni anno durante tutti i mesi di attività delle zanzare: è possibile somministrare al cane dei farmaci per bocca una volta al mese da aprile a novembre; in alternativa, il veterinario può effettuare l’iniezione di un farmaco che copre tutti mesi a rischio.

Prima di iniziare la prevenzione è però necessario sottoporre l’animale a un prelievo di sangue, per accertarsi che non sia già positivo alla patologia. E l’esame va ripetuto ogni due o tre anni, anche quando si effettua una corretta profilassi.

Foto | visualpanic via photopin

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