Petsblog Cani Leptospirosi nel cane: le cause, i sintomi, la diagnosi e la terapia

Leptospirosi nel cane: le cause, i sintomi, la diagnosi e la terapia

La leptospirosi è una delle malattie per cui annualmente si vaccina il cane ed è l’unica, fra queste, che può infettare anche l’uomo. Cerchiamo di conoscerla meglio.

Leptospirosi nel cane: le cause, i sintomi, la diagnosi e la terapia

Oggi parliamo di Leptospirosi nel cane: si tratta di una grave malattia del cane, causata da una spirocheta, la Leptospira interrogans esistente in diversi sierotipi. Il problema principale è che è anche una grave zoonosi, ovvero di una malattia che colpisce anche l’uomo, potenzialmente fatale se non riconosciuta in tempo.

È una delle malattie per cui annualmente si vaccina il cane, l’unica fra queste capace di infettare anche l’uomo. Andiamo dunque a conoscerla meglio questa grave malattia, partendo dalle cause e dalle modalità di trasmissione, passando per i sintomi e la diagnosi e giungendo infine alla terapia e alla prevenzione.

Leptospirosi nel cane: cause

Come dicevamo, la causa della Leptospirosi è una spirocheta, la Leptospira interrogans. Si tratta di batteri sottili, formati da spirali con un uncino finale. Esistono diversi sierotipi, ma i maggiormente coinvolti nella leptospirosi canina sono la canina, l’itteroemorragica, la grippo tifosa, la pomona e la Bratislava. Purtroppo i vaccini esistenti proteggono solamente contro le prime due varianti (anche se recentemente è stato immesso in commercio la variante del vaccino L4 che protegge contro tutti e quattro i principali sierotipi).

Il contagio della Leptospirosi avviene per contatto diretto che indiretto. Ecco dunque le principali vie di trasmissione diretta:

  • contatto con urina infetta (sia di cane che di topo, da noi serbatoio della malattia)
  • contatto venereo
  • via transplacentare

Ovviamente in condizioni di sovraffollamento, la malattia si propaga maggiormente, anche perché dopo l’infezione i cani guariti eliminano il patogeno nell’urina in modo intermittente per mesi e mesi. Fortunatamente, almeno, quando le leptospire sono fuori dall’ospite, non si replicano.

Per quanto riguarda le vie di trasmissione indiretta, esse sono:

  • acque contaminate
  • terreno contaminato
  • cibo contaminato
  • lettiere contaminate

L’habitat ideale per le leptospire è rappresentato da acqua calda e stagnante, mentre le temperature sotto lo O° le uccidono. Ecco perché il periodo più pericoloso per contrarre la malattia è rappresentata dalla tarda estate e dall’autunno. Ricordiamo poi che le leptospire possono penetrare anche tramite le piccole ferite cutanee e l’abrasione: è questo il modo in cui l’uomo contrae più facilmente la malattia, venendo a contatto con le urine infette.

Sintomi della Leptospirosi nel cane

I due organi bersaglio della leptospira sono il rene e il fegato, in questo ordine. Di solito l’infezione con Leptospira canicola e grippo tifosa provoca lesioni renali, mentre l’itteroemorragica e la pomona causano maggiormente sintomi epatici. I cani giovani, di età inferiore ai 6 mesi di età, sembrano sviluppare maggiormente lesioni epatiche. I pochi cani che riescono a guarire, rimangono ospiti serbatoi, eliminando le spirochete per mesi e anni.

I sintomi della leptospirosi nel cane dipendono dall’età, da fattori ambientali, dallo stato del sistema immunitario del cane e dal ceppo di leptospira coinvolto. Cani giovani e di grossa taglia, così come i cani da caccia, sono quelli maggiormente esposti alla malattia. Possiamo distinguere diverse forme della patologia, con diversa gravità dei sintomi. Il periodo di incubazione della Leptospirosi nel cane dura dai 4 ai 12 giorni.

I sintomi della leptospirosi in forma iperacuta sono:

  • leptospiremia massiva
  • morte improvvisa

Questi sono i sintomi della leptospirosi in forma acuta:

  • febbre alta (39-40°)
  • tremori
  • ipersensibilità muscolare quando toccati
  • vomito
  • disidratazione
  • collasso vascolare
  • tachipnea
  • polso rapido e irregolare
  • ematemesi
  • ematochezia e melena
  • epistassi
  • petecchie
  • intussuscezione intestinale
  • ittero
  • ottundimento del sensorio
  • ipotermia in fase terminale
  • insufficienza renale ed epatica non hanno tempo di svilupparsi, il cane muore prima

I sintomi dell’infezione subacuta sono:

  • febbre
  • anoressia
  • vomito
  • disidratazione
  • polidipsia
  • riluttanza al movimento
  • iperestesia
  • mucose iperemiche
  • petecchie ed ecchimosi
  • congiuntivite, rinite e tonsillite
  • tosse e dispnea
  • insufficienza renale con oliguria e anuria (nei cani guariti l’insufficienza renale può rientrare nel giro di 2-3 settimane, ma può rimanere anche cronica)
  • ittero

Leptospirosi nel cane: diagnosi

Cane nel lago

La diagnosi di leptospirosi si basa su esami di laboratorio, in primis si valuta l’emocromo e il biochimico. I leucociti variano a seconda dello stadio della malattia, ovviamente urea e creatinina si innalzano, si ha iponatriemia, ipocloremia, iperfosfatemia, ma anche iperpotassiemia e iperglicemia quando si ha insufficienza renale in stadio terminale. Potrebbe esserci anche ipoalbuminemia e ipocalcemia.

Ovviamente si ha innalzamento delle transaminasi a causa del danno epatico, con aumento anche della bilirubina ematica. Si innalzano anche amilasi e lipasi. Per quanto riguarda l’esame delle urine, si ha glicosuria, proteinuria e bilirubinuria, con anche presenza di leucociti ed eritrociti. Si possono poi effettuare anche esami microbiologici e sierologici di conferma.

Terapia e prevenzione della Leptospirosi nel cane

Cane malato

Dunque, la terapia in corso di leptospirosi prevede il sostengo dell’animale, tuttavia considerate che si tratta di una patologia grave, spesso mortale. Bisogna reidratare il cane, curare il vomito e la diarrea. Se persiste l’oliguria, bisogna somministrare con cautela diuretici osmotici. Ovviamente la reidratazione deve essere equilibrata: se il rene si ostina a non voler filtrare e somministro troppi liquidi, si rischia l’edema polmonare.

Per uccidere le leptospire, bisogna poi instaurare subito una terapia a base di penicilline: riducono la febbre e la batteriemia, diminuiscono le complicanze come l’insufficienza renale ed epatica, ma non prevengono lo stato di portatore. La doxiciclina e i fluorochinoloni potrebbe invece aiutare per eliminare lo stato di portatore, ma solo dopo la terapia con penicilline.

Per quanto riguarda la prevenzione, bisognerebbe vaccinare i cani, soprattutto visto che si tratta di una zoonosi pericolosa e che esiste il vaccino. In caso di cani malati, bisogna anche cercare di eliminare lo stato di portatore. Il problema è dato dagli animali selvatici, soprattutto dai roditori, che mantengono la loro funzione di animali serbatoio.

Ovviamente se si sospetta un cane di leptospirosi, proprietari e veterinari dovranno maneggiarlo utilizzando i guanti in lattice, soprattutto quando si viene a contatto con le urine del soggetto malato. Tuttavia il guaio è che spesso si manipola il cane prima di sospettarlo malato: infatti è per questo motivo che si ammalano soprattutto le persone che hanno maggiormente a che fare con animali domestici e selvatici (veterinari, cacciatori, addetti ai canili) o anche coloro che praticano sport acquatici.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | JamjarMatt512Henrique Vicente

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