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Diteci la vostra: amiamo troppo i nostri pets?

Sino ad ora questa domanda me la sono posta solo in rare e sparute occasioni. Quando dicevo, per esempio, che prendo una pappa speciale per il mio cane altrimenti soffre di dermatiti, quando tornavo a casa prima per portare fuori il mio cane per il bisognino, quando rinunciavo a qualcosa o ero in ansia per […]

Diteci la vostra: amiamo troppo i nostri pets?


Sino ad ora questa domanda me la sono posta solo in rare e sparute occasioni. Quando dicevo, per esempio, che prendo una pappa speciale per il mio cane altrimenti soffre di dermatiti, quando tornavo a casa prima per portare fuori il mio cane per il bisognino, quando rinunciavo a qualcosa o ero in ansia per lui perché sapevo non stava bene o perché stava da solo in casa tanto tempo e mi sentivo dire: “Ma è solo un cane!”. Ora questa domanda la sento fare, ma non ci bado più e lascio gli altri, che evidentemente non hanno mai avuto un cane, vivere nella loro convinzione che i cani devono sottostare ai comodi dell’uomo in quanto “razza inferiore”. Questo sentimento, però è piuttosto diffuso e ne ho trovato un’ulteriore prova il una lettera scritta a Il Messaggero da un signore che si lamenta del fatto che, oramai, si da troppa importanza agli animali.

In questa lettera il mittente si dice stufo di essere quotidianamente invaso da gruppi a favore degli animali, del fatto che tv, internet e giornali riempiano i loro spazi dando, secondo il suo parere, la convinzione che il cane sia uno di famiglia. Si stupisce addirittura di aver trovato su un sito, magari era proprio Petsblog, l’Ode al Cane di Pablo Neruda. Dice, testuali parole:

gli animali non hanno affatto la sensibilità e l’intelligenza che attribuiscono loro molte persone, per quella che personalmente reputo una singolare aberrazione e follia del nostro tempo. L’animale ha istinto, non coscienza; è “programmato” da madre natura o da Dio per fare certe cose e quindi le fa, ma non è “programmante” e cosciente di farle. L’animale non sa nemmeno di esistere, è privo di vita soggettiva, di io, di centro senziente e pensante. Possiede vita organica, non vita psichica. Non prova gioie e dolori, affetti e sentimenti. A volte si muove e si atteggia come se li provasse, ma non li prova, come un attore sulla scena.

E vi assicuro che questo pensiero non è nemmeno la metà del resto della missiva. Ora vi domando: voi conoscete persone che la pensano come lui? Quando vi dicono “è solo una bestia” come reagite? Lasciate correre o vi arrabbiate? Fateci sapere cosa ne pensate!

Foto| Flickr

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