Petsblog CURIOSITÀ Poesia sull’amicizia del cane, di Pablo Neruda: Ode al cane

Poesia sull’amicizia del cane, di Pablo Neruda: Ode al cane

Ecco una poesia sull'amicizia di Neruda, "Ode al cane"; Pablo Neruda raffigura l'amico a quattro zampe come emblema del rapporto amicale per eccellenza.

Poesia sull’amicizia del cane, di Pablo Neruda: Ode al cane

Gli amici di Booksblog hanno lanciato un interessante sondaggio sullo “stato di vita” della poesia. Così mi sono ricordato della splendida Ode al cane di Pablo Neruda e, per par condicio con l’Ode al gatto dello stesso Neruda che Doretta ha pubblicato qui su Petsblog, la riporto, per il diletto di tutti noi amanti dei cani.

Trovo che la chiusa della poesia (la felicità / d’essere cane e d’essere uomo trasformata / in un solo animale / che cammina muovendo / sei zampe / e una coda / con rugiada) sia molto bella e rappresenta veramente una delle più belle poesie sull’amicizia con i nostri più fedeli compagni di strada.

Pablo Neruda – Ode al cane

Il cane mi domanda
e non rispondo.
Salta, corre per i campi e mi domanda
senza parlare
e i suoi occhi
sono due richieste umide, due fiamme
liquide che interrogano
e io non rispondo,
non rispondo perché
non so, non posso dir nulla.

Gli occhi di un cane

In campo aperto andiamo
uomo e cane.

Brillano le foglie come
se qualcuno le avesse baciate
a una a una,
sorgono dal suolo tutte le arance
a collocare piccoli planetari
su alberi rotondi
come la notte, e verdi,
e noi, uomo e cane, andiamo
a fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio,
nella campagna cilena,
fra le limpide dita di settembre.
Il cane si ferma,
insegue le api,
salta l’acqua trepida,
ascolta lontanissimi latrati,
orina sopra un sasso,
e mi porta la punta del suo muso,
a me, come un regalo.
È la sua freschezza affettuosa,
la comunicazione del suo affetto,
e proprio lì mi chiese
con i suoi due occhi,
perché è giorno, perché verrà la notte,
perché la primavera
non portò nella sua canestra
nulla
per i cani randagi,
tranne inutili fiori,
fiori, fiori e fiori.
E così m’interroga il cane
e io non rispondo.

Un cane nei campi

Andiamo uomo e cane uniti
dal mattino verde,
dall’incitante solitudine vuota nella quale solo noi
esistiamo,
questa unità fra cane con rugiada
e il poeta del bosco,
perché non esiste l’uccello nascosto,
né il fiore segreto, ma solo trilli e profumi
per i due compagni:
un mondo inumidito dalle distillazioni della notte,
una galleria verde e poi un gran prato,
una raffica di vento aranciato,
il sussurro delle radici,
la vita che procede,
e l’antica amicizia,
la felicità
d’essere cane e d’essere uomo trasformata
in un solo animale
che cammina muovendo
sei zampe
e una coda
con rugiada.

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La nostra redazione ha raccolto le più belle composizioni poetiche sui nostri amici a quattro zampe, leggi anche le altre:

Foto | dboyonere-alitybobmarley753

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