Petsblog Novità Informazione La Marea Nera della BP condanna anche cani e gatti

La Marea Nera della BP condanna anche cani e gatti

Il disastro causato dalla fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma della British Petroleum ha, come ben sapete, proporzioni devastanti. Come quasi sempre accade in questi casi ad essere colpiti subito sono gli animali acquatici. Purtroppo non sono i soli a soffrire a causa dell’uomo. Indirettamente questo disastro colpisce anche cani e gatti. Il grave disastro ambientale […]

La Marea Nera della BP condanna anche cani e gatti



Il disastro causato dalla fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma della British Petroleum ha, come ben sapete, proporzioni devastanti. Come quasi sempre accade in questi casi ad essere colpiti subito sono gli animali acquatici. Purtroppo non sono i soli a soffrire a causa dell’uomo. Indirettamente questo disastro colpisce anche cani e gatti. Il grave disastro ambientale ha causato per gran parte dei pescatori, uno stato di crisi economica gravissimo visto che nella zona del Golfo del Messico più colpita dalla marea nera la pesca è stata tassativamente vietata. Trovandosi in enormi difficoltà economiche, non dimenticate che solo qualche anno fa l’economia della Louisiana ha subito un duro colpo a causa dell’uragano Katrina e che la marea nera ha colpito ancora più duramente, Questi pescatori e le loro famiglie non hanno quasi più di che vivere.

A farne le spese sono i migliori amici dell’uomo che vengono lasciati ai canili perchè i padroni non sono più in grado di sostenere le spese per le loro cure. Una situazione doppiamente drammatica perchè mette i padroni davanti alla scelta, più o meno condivisibile, di lasciare un pezzo della loro famiglia e dall’altra perchè questi cani rischiano, se non adottati, di venire soppressi come prevede la legislazione americana. La CNN si è occupata direttamente di questo enorme problema e la giornalista Jane Velez-Mitchell ha pubblicamente chiesto alla BP di sostenere le spese dei proprietari di questi animali per evitare che si arrivi ad una decisione così drastica.

Foto| NOAA

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