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Gattari da legare: Il monoteismo dei gattari

Quando si hanno un cane o un gatto, il tono della voce è fondamentale.

Gattari da legare: Il monoteismo dei gattari

Se vi trovate a parlare con un bambino o con un altro animale, e usate il tono particolarmente stupido che uso io, il cane vi starà alle calcagna seguendovi con un guaito e l’aria afflitta. Il gatto, invece, non perde tempo: vi salta in grembo. O, peggio ancora, cerca di saltare nel passeggino o sul rivale quadrupede per nasconderlo alla vostra vista.

In realtà, questo è un atteggiamento che chi divide la propria esistenza con uno o più gatti conosce bene: vi sarà di sicuro capitato di essere intenti nella lettura di un libro o di un giornale e di ritrovarvi il micio sulla pagina, indispettito per la mancanza di attenzioni. All’università, quello del gatto sdraiato sul libro mentre studiavo era un appuntamento quotidiano. Se invece dovevo scrivere, una delle gatte cominciava a mordicchiarmi l’estremità della penna (meglio ancora, della matita: affondare i dentini nel legno era irresistibile).

Se parlo a telefono con mia madre o mia sorella, sento i gatti dall’altra parte del ricevitore che reclamano attenzioni, cosa che fa anche mia figlia da quest’altra parte. Inizia così la parte surreale della telefonata, in cui io parlo con le gatte per calmarle e la mia famiglia parla con la bambina. La stessa cosa avviene quando scriviamo al pc: le opzioni, in questo caso sono due. La prima vedrà il gatto frapporsi tra voi e lo schermo, per cui comincerete a contorcervi cercando di sbirciare tra le zampe. La seconda opzione, invece, vedrà il gatto stendersi sulla tastiera e, a quel punto, gdhfkrhv rjdyevaom. E pregate che non sia una mail formale di lavoro e che non pigi il tasto “invio”.

Sì, perché la cosa incredibile è questa: nemmeno per un istante vi verrà in mente di mandare via il micio, ma cercherete di applicare strategie che vi permettano di continuare a fare ciò che stavate facendo aggirando l’ostacolo: scriverete con più energia se il gatto è attaccato alla penna, chiederete al vostro interlocutore telefonico di parlare un po’ col pelosetto per calmarlo, andrete a farvi un caffè se si è steso sul giornale. Perché una delle prime regole coi gatti è: mai far capire che una cosa è per voi importante. La boicotterà senza appello. Perché non avrete altra occupazione all’infuori di lui. Bastet dixit.

Foto | Flickr

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