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Artrite immunomediata nel cane: cause, sintomi e terapia

Oggi andiamo a vedere cause, sintomi, diagnosi e terapia dell'artrite immunomediata nel cane.

Artrite  immunomediata nel cane: cause, sintomi e terapia

All’interno del più vasto capitolo delle artriti infiammatorie del cane, troviamo anche le forme di artrite immunomediata. Qui parliamo di artrite, quindi un’infiammazione delle strutture articolari, non di artrosi, la degenerazione delle strutture articolari, sono due cose ben diverse, anche se ciascuna può evolversi nell’altra. Essendo una forma infiammatoria, l’artrite immunomediata tende a colpire prima capsula, sinovia e legamenti, poi in un secondo momento cartilagine e osso subcondrale. Inoltre le artriti immunomediate possono essere a loro volta distinte in erosive e non erosive.

Artrite immunomediata nel cane: cause e sintomi

Nelle artriti immunomediate, l’infiammazione è provocata da stimoli antigenici localizzati a livello articolare. Qui si formano degli immunocomplessi che provocano a loro volta lesioni erosive (infiammazione ed erosione delle strutture articolari) e non erosive (solo infiammazione). Le artriti immunomediate possono colpire un po’ tutte le razze, anche se ricordiamo che i cani di piccola taglia sono particolarmente predisposti a sviluppare forme di Artrite Reumatoide.

Le forme di artrite immunomediata tendono a colpire bilateralmente gli arti, soprattutto carpo e tarso (cosa che accade anche con la Leishmania a dire il vero). I sintomi di una forma di artrite immunomediata sono sia sistemici che derivanti dall’interessamento articolare:

  • anoressia
  • dimagramento
  • apatia
  • riluttanza al movimento
  • difficoltà di movimento
  • febbre
  • aumento di volume dei linfonodi
  • mucose pallide
  • articolazioni calde e dolenti
  • zoppia

Parlando di zoppia, di solito nelle forme immunomediate è ad insorgenza acuta e tende a cronicizzare. La zoppia può essere continua a caldo o episodica, ciclica, che può spostarsi anche da una zampa all’altra. Occhio che anche nella Malattia di Lyme si hanno il medesimo tipo di zoppia. A volte non si ha zoppia, ma si ha dolore alla manipolazione delle articolazioni. Le articolazioni sono gonfie, calde e dolenti. Inoltre nelle forme croniche immunomediate le articolazioni appaiono anche deformate.

Artrite immunomediata nel cane: diagnosi e terapia

La diagnosi di artrite immunomediata nel cane prevede una serie di esami. Dai sintomi la si può sospettare, anche se talvolta non è facile fare diagnosi, specie quando la zoppia non è costante. Si può cominciare con una serie di esami del sangue completi, volti anche ad escludere la presenza di Leishmaniosi e malattie da zecca, inclusa l’Ehrlichiosi, la Borelliosi e la Rickettsiosi. Se i test fossero negativi, ma il sospetto persiste, conviene ripeterli dopo un mese per rivalutare l’eventuale sieroconversione e scongiurare falsi negativi.

Oltre agli esami del sangue, conviene fare esame delle urine completi e ecografia toracica e addominale per escludere focolai primari che possono provocare la formazione di immunocomplessi. Poi si procede tramite artrocentesi, su più articolazioni. Nelle forme immunomediate, si dovrebbe notare un aumento dei neutrofili non degenerati e il coagulo di mucina è qualitativamente ridotto. Nel Lupus Eritematoso Sistemico, i neutrofili fagocitano le nucleoproteine e diventano cellule del LE, mentre nell’Artrite Reumatoide si formano ragociti quando fagocitano immunocomplessi.

Nella forma di Sinovite linfoplasmocitaria ci sono meno neutrofili e ci sono più cellule linfoidi mononucleate. Si può poi procedere con artroscopia e artrotomia. In questo caso si può anche effettuare una biopsia sinoviale ed esami colturali.

A livello di esami del sangue, poi si possono fare test specifici per l’Artrite Reumatoide (Fattore Reumatoide) e per il Lupus Eritematoso Sistemico (ANA-test). Occhio che però anticorpi antinucleari nel cane sono presenti anche in patologie non immunomediate, quindi i soli test positivi non indicano per forza una malattia immunomediata in corso, bisogna che siano presenti più criteri.

La terapia è immunosoppressiva, si possono utilizzare diversi protocolli farmacologici, ognuno con i propri dosaggi ed effetti collaterali. Di solito si tratta di terapie a vita: si comincia con un dosaggio di attacco, per scalare progressivamente fino a trovare il dosaggio e la frequenza minima che permettono di tenere i sintomi sotto controllo.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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