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Il cane morto a Roma poteva essere salvato?

Il molosso morto a Roma poteva essere salvato in tempo? C'è chi dice di sì.

Il cane morto a Roma poteva essere salvato?

Tutti noi, quando abbiamo letto di come si è consumata la tragica vicenda del molosso morto per essere stato legato troppo stretto a una cancellata, abbiamo pensato: ma non poteva andare qualcuno a salvarlo? Evidentemente questa cosa è stata presa in considerazione. I volontari dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese erano sul posto e hanno provato più volte a intervenire per salvare la vita del cane ma, da quanto dichiarato nella denuncia:

le richieste di allentare le corde non sono state soddisfatte dalle forze dell’ordine che chiedevano ai presenti di allontanarsi. Il cane ha iniziato a cedere per la stanchezza tirando ancora di più il “cappio” che ha iniziato a strangolarlo. Il cane alla fine è deceduto per strangolamento davanti a diverse persone impossibilitate a intervenire.

Da una parte, quindi, le forze dell’ordine che volevano impedire che il cane mordesse qualche altra persona, dall’altra i volontari che volevano salvargli la vita. La Procra di Roma ha già aperto un’inchiesta per accertare le eventuali responsabilità in quello che, alla fine, si è trasformato in un vero e proprio caso di maltrattamento. Fanno, a mio personale parere, riflettere le parole del Siulp, il sindacato delle forse di Polizia, dove viene fatto un plauso agli agenti che

Si sono destreggiati con intelligenza, senza poter sparareper il rischio di colpire la donna.

Questa frase fa pensare che, per gli agenti, sparare a un cane è una prassi del tutto accettata (questo, però, potrebbe essere una frase male interpretata). Nella nota il Siulp, inoltre, si può leggere anche che gli agenti hanno sollecitato l’intervento dell’accalappiacani e che si sono offerti di usare la volante per farlo arrivare ancora più in fretta ma che, stando alla risposta di chi doveva intervenire, non sarebbe servito perchè il veterinario sarebbe arrivato in brevissimo tempo. Brevissimo tempo che, dalla chiamata della volante all’arrivo del dottore si è tramutato in tre lunghe ore.

Tutto questo è finito sul banco della Procura che, come dicevamo, ha aperto un’inchiesta per verificare le responsabilità. Dal canto suo Monica Cirinnà responsabile politiche animali del PD Lazio, ha elogiato il comportamento dei cittadini che hanno voluto denunciare questo tragico episodio promettendo che chi ha sbagliato, pagherà. Dal mio punto di vista le responsabilità sono molteplici. Senza dubbio i proprietari del cane sono da condannare per il loro comportamento, per la conduzione del cane senza collare o guinzaglio e per aver insegnato al cane un atteggiamento aggressivo. Gli agenti, per me, peccano solo di impreparazione. Gestire un grosso cane, per di più, arrabbiato, non è cosa da tutti. Bisogna sapere cosa fare per evitare epiloghi come questo soprattutto in situazioni di forte stress (non dimenticatevi che i due romeni avevano scagliato il cane proprio contro gli agenti). Forse, anche per loro, sarebbe opportuno fare dei corsi specifici. Un agente consapevole, forse, non avrebbe legato il cane in quel modo ma questo non potremo mai saperlo. Sui ritardi del veterinario, poi, preferisco che sia la Procura a fare luce. Vi terremo sicuramente aggiornati su eventuali sviluppi.

Via|Il Messaggero
Foto|Flickr

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