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Epilessia nei gerbilli: cause, sintomi e terapia

I gerbilli possono soffrire di forme di epilessia ereditaria. Ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia.

Epilessia nei gerbilli: cause, sintomi e terapia

Forse non tutti sanno che i gerbilli possono soffrire di forme di epilessia ereditaria. Si tratta di una forma di epilessia spontanea e si pensa che ci sia una forte componente ereditaria perché allevando determinate linee al posto di altre, si sono ottenute linee di sangue resistenti che non manifestavano tali crisi. Altre linee, invece, non selezionate per l’esenzione da questa patologia, in effetti mostravano una maggior incidenza della patologia. Ecco dunque cause, sintomi, diagnosi e terapia dell’epilessia ereditaria nei gerbilli.

Epilessia nei gerbilli: cause e sintomi

Come dicevamo, spesso i gerbilli possono manifestare una forma di epilessia spontanea ereditaria. Questi attacchi epilettici possono essere scatenati da stress improvvisi (anche manipolazioni), spostamenti o introduzioni di nuovi animali. Si è anche visto che nella popolazione naturale di gerbilli, l’incidenza di questa sindrome è del 20%.

Se è vero che sono state selezionate linee di sangue escludendo i riproduttori che manifestavano queste forme convulsive, ecco che i sintomi dell’epilessia ereditaria dei gerbilli possono variare di intensità da soggetto a soggetto:

  • crisi di assenza lievi con gerbillo fermo, immobile che fissa il vuoto
  • crisi convulsive con tremori, mioclonia e successiva rigidità degli articolari
  • morte in meno dell’1% dei casi a seguito di crisi convulsiva

In generale queste crisi convulsive compaiono intorno ai 2-3 mesi di vita, con aumento della frequenza e della gravità delle crisi fino a che il gerbillo non raggiunge i sei mesi. Nei casi gravi, il gerbillo può manifestare anomalie di comportamento fino a cinque giorni dopo le crisi.

Epilessia del gerbillo: diagnosi e terapia

Fondamentalmente la diagnosi di epilessia ereditaria del gerbillo si basa su segnalamento, anamnesi e sintomi, escludendo ovviamente l’ingestione di sostanze tossiche e veleni che possono a loro volta provocare crisi convulsive.

Non esiste terapia per l’epilessia del gerbillo, la terapia anticonvulsivante che siete abituati ad utilizzare in cani e gatti nei gerbilli non può essere utilizzata. Si è anche visto che nei gerbilli predisposti geneticamente si può cercare di ridurre la comparsa delle crisi desensibilizzando gli animali da piccoli, manipolandoli durante le prime tre settimane di vita. Va da sé che bisogna escludere dalla riproduzione i gerbilli che soffrono di epilessia ereditaria.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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