Petsblog Novità Informazione “M’ama, mi mangia”: la campagna contro la strage degli agnelli a Pasqua

“M’ama, mi mangia”: la campagna contro la strage degli agnelli a Pasqua

Cartelloni negli spazi pubblici delle linee metropolitane: a confronto un cucciolo di cane e un agnello

“M’ama, mi mangia”: la campagna contro la strage degli agnelli a Pasqua

L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha lanciato una grande campagna di affissioni in tutte le fermate delle linee metropolitane di Milano e Roma per far riflettere i cittadini sulla strage di agnelli che si compie ogni anno in prossimità della Pasqua.

I manifesti ritraggono un agnello contrapposto a un cucciolo di cane e a un cucciolo di gatto. Mentre accanto ai due cuccioli d’affezione compare la scritta “M’ama”, l’agnello è accostato alla scritta “Mi mangia”. Obiettivo della campagna: indurre a una riflessione sulle motivazioni che spingono ad amare e considerare compagni di vita alcuni animali, e a considerare solo cibo altri.

Lo slogan “M’ama, Mi mangia” vuole richiamare un gesto fatto velocemente, senza riflettere, come quello del gioco che si fa sfogliando una margherita per “decidere” se l’amore è ricambiato. M’ama. Mi mangia. M’ama. Mi mangia.  Ma quel gesto (quella carezza al proprio animale domestico o quella forchettata data al cibo nel piatto) non è un gioco, perché può determinare la vita o la morte di milioni di esseri viventi.

Ma che differenza c’è tra un cane che corre nei prati con voi, il gatto che sonnecchia sul divano e un agnello?

Alla domanda che si pongono i volontari dell’associazione risponde il Presidente OIPA Italia Onlus, Massimo Comparotto:

La risposta, in realtà, arriva spontaneamente già nel momento in cui si ha il coraggio di porsi la domanda. La consapevolezza dell’incredibile errore insito nell’antropocentrismo nel quale veniamo cresciuti arriva inesorabile. Alla presa di coscienza deve seguire il coraggio di cambiare le abitudini di una vita intera. Abitudini che non valgono certo milioni di vite. Il cambiamento inizia da ognuno di noi. Non nutrirsi di altri animali non è “una moda”, una “forma di protesta” e non dovrebbe rendere chi lo fa “quello diverso”. Rispettare la vita è, e deve essere, la normalità.

Via | OIPA

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