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Cosa pensano di noi i cani e quanto sono intelligenti?

Il cane pensa? Come pensa? Ecco alcuni studi in merito.

Cosa pensano di noi i cani e quanto sono intelligenti?

Quante volte ci è capitato di vedere il nostro cane assorto nei suoi pensieri? Dalla sua espressione consapevole, dal suo sguardo comprensivo, è difficile non credere che pensi in modo articolato e complesso, proprio come noi. I ricercatori del Canine Cognition Center della Duke University di Durham, North Carolina, si sono interrogati a lungo sulle abilità cognitive del cane, analizzando il comportamento dei cani per quindici anni. E non sorprende che l’abbiamo trovato molto intelligente.

Intelligente nel senso pieno del termine visto che a quanto pare non solo i cani pensano, ma lo fanno anche meglio degli scimpanzé che hanno un corredo genetico quasi identico a quello umano. La loro intelligenza può essere paragonata a quella dei bambini di un anno circa. Per testare la loro teoria gli studiosi hanno fornito ad alcuni cani dei giochi simili a quelli per i bimbi. Ne è risultato che i cani, dopo circa un anno di vita, cominciano a riflettere e capiscono che possono affidarsi agli esseri umani.

Il loro istinto li porta a fidarsi completamente dell’uomo, pensano che gli esseri umani siano “superimportanti” e che quasi tutti i loro problemi possano essere risolti con l’aiuto del padrone. I cani imparano anche a capire ciò che il proprio padrone vuole, interpretando i gesti e imparando dagli errori, proprio come fanno i neonati.

Durante un esperimento ad esempio un cane esegue il comando del proprio padrone ma non quello identico di un perfetto sconosciuto, e non perché non si fidi di lui, ma semplicemente perché non riesce a interpretarlo. Di conseguenza più il cane sta a contatto col padrone e più diventa “selettivamente” intelligente. L’errore comune è però paragonare la sua intelligenza alla nostra. Si tratta semplicemente di intelligenze diverse.

È però abbastanza sviluppata da comprendere concetti complessi come quello di causa-effetto e questo influenza il suo comportamento. Ad esempio, quando i cani sono al guinzaglio, stanno di più ad ascoltare il padrone, mentre quando sono liberi lo tengono meno in considerazione. Al guinzaglio sanno che il padrone può fermarli o tirarli, quando sono liberi sanno che non può farlo. Accade lo stesso con i bambini. Quando c’è una cosa che sanno che il padre non vuole si faccia, la fanno non appena lui si gira dall’altra parte. Non perché siano cattivi, ma perché, come afferma Brian Hare, direttore del laboratorio che ha effettuato lo studio,

pensano di poterla fare franca!

Se non è intelligenza questa!

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