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#Icebucketchallenge e l’impatto sugli animali

Pamela Anderson dice "no" all'Ice Bucket Challenge, venite a leggere il perché

#Icebucketchallenge e l’impatto sugli animali

L’Ice Bucket Challenge è diventata una moda. Per quei pochissimo che non sappiano di che si tratta, vi diamo una piccola descrizione. Partita due anni fa negli USA, è una sorta di “sfida”. Una persona si filma mentre si getta in testa un secchio di acqua ghiacciata e nomina altre tre persone che devono fare lo stesso. Se non lo fanno entro ventiquattro ore devono devolvere una cifra in beneficenza alle associazioni che combattono la SLA. Negli USA sono stati raccolti diversi milioni di dollari grazie a questa sfida.

Tra i vari VIP nominati per la “secchiata” c’è stata anche la bagnina più famosa della tv: Pamela Anderson. Pamela Anderson, però, prima di essere famosa è una convinta attivista e sostenitrice dell’associazione animalista americana PETA. La Anderson ha affidato a Twitter il suo messaggio

Mi piacciono le belle sfide, ma non siamo allineati nei contenuti che vogliamo trasmettere.

Ovviamente faceva riferimento al fatto che gran parte dei fondi raccolti per la ricerca verranno utilizzati per la sperimentazione animale.

L’associazione che combatte la Sla ha finanziato esperimenti in cui hanno perforato la testa dei gatti, gli hanno iniettato malattie, e li hanno costretti a correre in salita fino all’esaurimento. Nello scorso decennio solo una decina di farmaci sono stati promossi alla sperimentazione umana, e a parte uno di questi, nessuno ha superato il test sull’uomo. Provare a curare malattie umane con vecchi e inutili esperimenti sugli animali non è solo crudele, è una grave mancanza a chi ha disperatamente bisogno delle cure.

Ci sono tante associazioni che si occupano in maniera seria a sostenere ed aiutare le famiglie dei malati di SLA. Secondo il mio modesto parere, è meglio fare una donazione direttamente a loro (visto che gli aiuti del Governo a queste associazioni sono stati drammaticamente tagliati negli ultimi anni) ed evitare di farsi una doccia ghiacciata!

Via| Il Fatto Quotidiano

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