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Anestesia negli animali: come funziona e i rischi

Che ne dite se oggi andiamo a parlare di anestesia negli animali? Staremo molto sul generico, ma andiamo a vedere come funziona, perché viene fatta e quali sono i rischi.

Anestesia negli animali: come funziona e i rischi

Non è certo facile cercare di spiegare l’anestesia in poche parole che siano comprensibili anche a chi non si occupa del settore medico, questo perché nel corso di studi di Medicina Veterinaria c’è un esame specifico solo per l’anestesiologia, difficile riassumere tutto quello che viene detto lì. Ma qui non siamo a Veterinaria, qui cerchiamo solo di spiegare come funziona in generale l’anestesia negli animali, perché viene fatta e quali sono gli eventuali rischi ad essa connessi. Bisogna infatti ricordare un concetto semplice: il rischio anestesiologico c’è sempre, non importa il motivo per cui viene fatta un’anestesia, questo bisogna sempre metterlo in conto.

Come funziona e i rischi dell’anestesia negli animali

Anestetizzare un animale non vuol solo dire “addormentarlo”, è un errore in cui molte persone incorrono. Significa anche sapere cosa fare prima, cosa fare durante e cosa fare dopo un’anestesia, monitorando il paziente sia durante la fase dell’anestesia vera e propria sia durante il post anestesia. Significa sapere cosa fare se qualcosa va storto, capire se quel paziente può essere sedato o meno, sapere quali farmaci usare e quali no in determinate condizioni. Tutto questo fermo restando che neanche il Padreterno può prevedere reazioni allergiche o idiosincrasie nei confronti dei farmaci utilizzati per le anestesie.

In generale in medicina veterinaria per gli interventi chirurgici adesso si tende a preferire l’anestesia gassosa, del tutto similare a quella umana, la quale però richiede tutta un’apparecchiatura non solo per la somministrazione dell’anestesia gassosa, ma anche monitor che controllino le funzioni vitali dell’animale durante la medesima. Il che spiega perché a volte i costi di un intervento chirurgico fra un veterinario e l’altro siano così discordanti: ovvio che se usi anestesie più sicure con tutta questa apparecchiatura, i prezzi salgono, ma salgono anche i livelli di sicurezza. L’anestesia gassosa prevede una pre anestesia per tranquillizzare il paziente, seguita dall’iniezione di un anestetico iniettabile per indurre l’anestesia e permettere dunque l’intubazione del paziente tramite tracheotubo e il successivo collegamento del tutto all’apparecchio per l’anestesia gassosa.

Per manovre più veloci (come vedremo in seguito non sempre l’anestesia viene fatta per interventi chirurgici), ci si rivolge di solito a farmaci iniettabili che durano di meno e che garantiscono un’anestesia più leggera. In generale possiamo dire che ci sono diversi farmaci e protocolli che si possono abbinare fra di loro, starà al veterinario e all’anestesista veterinario stabilire il protocollo migliore per quel paziente. Per esempio un cane epilettico magari avrà un protocollo anestesiologico diverso da un cane cardiopatico e via dicendo.

Ma quali sono i rischi dell’anestesia negli animali? Partite dal presupposto che tutti i farmaci hanno i loro rischi e che ovviamente fare un’anestesia su un paziente sano è un conto, su uno malato è un altro. Questo perché gli anestetici influiscono sul sistema cardiorespiratorio, sul fegato che li metabolizza, sul rene che li espelle e via dicendo. Per minimizzare i rischi, i veterinari di solito consigliano esami pre operatori (esami del sangue e controllo cardiologico a seconda del caso), ma ho notato purtroppo che con la crisi economica in cui versiamo spesso i proprietari rifiutano questi esami per problemi monetari e quindi in questo caso i rischi aumentano (in questi casi il veterinario vi farà firmare un foglio di scarico responsabilità nel quale confermate la vostra volontà di non eseguire gli esami pre operatori: siete liberissimi di scegliere di non farli, ma poi dovete anche assumervi la piena responsabilità di questa scelta, nel bene e nel male).

Ok, abbiamo minimizzato i rischi, purtroppo non li possiamo eliminare del tutto perché reazioni allergiche o idiosincrasie ai farmaci sono sempre possibili e del tutto imprevedibili, non possono essere previsti tramite esami o visite. Questo vale sia in veterinaria che in umana. Ipotizzo che all’orsa Daniza sia successo proprio questo: penso a un problema di allergia all’anestetico oppure aveva qualche patologia occulta in incubazione non diagnosticabile per ovvi motivi. Ecco, anche patologie occulte asintomatiche e non diagnosticabili prima possono creare problemi con l’anestesia, mi viene in mente per esempio la miocardiopatia dilatativa occulta dei cani di grossa taglia o alcune forme di linfangectasia. Importante anche il post operatorio: ipotermia, fluttuazioni della glicemia, problemi alle vie aeree, un non corretto digiuno pre operatorio possono creare problemi anche mortali durante e dopo l’anestesia.

A cosa serve l’anestesia?

L’anestesia è una delle pratiche di base nella medicina veterinaria, sarebbe impossibile svolgere il lavoro di veterinario senza praticare anestesie, così come in medicina umana: vi fareste operare senza anestesia? Io no, poi voi liberissimi di scegliere. Tuttavia è errato pensare che l’anestesia serva solo per gli interventi chirurgici, spesso e volentieri si è costretti a farla o perché devi eseguire delle manovre fastidiosi, ma indispensabili. Mi viene in mente per esempio l’estrazione di forasacchi da ogni dove: è impensabile lasciare un forasacco nell’orecchio di un cane perché il proprietario si ostina a non far l’anestesia solo perché ha paura che gli faccia male, fargli perforare il timpano invece è fargli del bene? A volte l’anestesia è indispensabile per poter svolgere correttamente alcuni esami, vedi per esempio radiografie o esami del sangue: stiamo parlando di animali, a volte non ne vogliono sapere di stare fermi e quindi se si vuole curarli bisogna anche accettare che il loro carattere particolare richieda una sedazione. E veniamo infine ai pazienti non collaborativi: a volte la contenzione maldestra di un proprietario che rifiuta per partito preso l’anestesia crea ansia e stress nell’animale, cosa che si poteva evitare con una sedazione. E pensiamo ai cani mordaci: va benissimo tutelare la salute dei nostri animali, ma non perdiamo di vista il fatto che bisogna tutelare anche le persone, ivi inclusi proprietari che si beccano morsi da Pronto Soccorso, veterinari, assistenti, personale dell’Asl e del canile che deve accalappiare i cani, volontari e che non possono permettersi di rischiare vita, braccia, gambe ad ogni cattura.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

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